Appalti, politica e accordi tra clan «Ecco come cambia la criminalità» - Le Cronache
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Appalti, politica e accordi tra clan «Ecco come cambia la criminalità»

Appalti, politica e accordi tra clan «Ecco come cambia la criminalità»

di Andrea Pellegrino

Evoluzione della criminalità organizzata con una consensuale spartizione del territorio e degli affari. A Salerno e nella sua provincia c’è camorra, criminalità organizzata di tipo autoctono, di importazione dalla provincia di Napoli ed interesse della ‘ndrangheta nel Cilento. Questa la mappa che traccia Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, ieri in missione a Salerno. Il quadro emerge, oltre dalla documentazione acquisita, anche dalle audizioni che ieri la commissione ha tenuto in Prefettura, prima con il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, poi con il procuratore Corrado Lembo, gli aggiunti ed i sostituti della direzione distrettuale antimafia, e con la Dia con il comandante Giulio Pini. «La provincia di Salerno è ritenuta interessante da parte della camorra e delle organizzazioni criminali», ha esordito la Bindi che però ha apprezzato la particolare attenzione riposta da Prefettura, Procura, forze di polizia e Dia, apprezzando il lavoro sinergico fatto sia sotto il profilo repressivo sia dal punto di vista preventivo. Ed è anche il componente della commissione Massimiliano Manfredi a battere sul punto: «I clan malavitosi superano i confini geografici e tendono a fare cartelli extraterritoriali per interessi variegati ma collegati».

MANI SUGLI ALBERGHI NEL CILENTO

Camorra e ‘ndrangheta nel Cilento che avrebbero puntato gli occhi anche sul settore alberghiero. Non solo appalti pubblici, spiega la Bindi, ma la criminalità si estende e fa comunque “danni” anche nel settore privato. Poi «interesse su rifiuti e gioco». «Dove c’è bellezza – spiega – c’è anche l’interesse da parte delle mafie».

INDAGINI NO STOP SU VASSALLO

Sul sindaco assassinato, la Bindi rassicura: «Le indagini sono ancora in corso, qualche elemento in più c’è». Ma la notizia, per ora, è che a distanza di sette anni (settembre 2010) dall’uccisione di Angelo Vassallo, le indagini hanno avuto una proroga fino al 2018. «Non c’è alcuna intenzione di desistere», annuncia l’onorevole Bindi.

INDAGINI SU NOCERA INFERIORE

Ad annunciarlo è Marcello Taglialatela, deputato dei Fratelli d’Italia che parla di «informazioni sulla vicenda che ha caratterizzato il voto di domenica 11 giugno». «Sul tema – spiega il deputato – la discussione è stata segretata per effetto dell’inchiesta già in corso. La diffusione di video che proverebbe non solo un mercimonio elettorale ma anche la consegna di certificati elettorali presso il comitato elettorale di un candidato nelle liste del sindaco eletto, costituiscono un vulnus che impone non solo gli opportuni accertamenti giudiziari ma anche valutazioni politiche».

I COMUNI SCIOLTI

Particolare attenzione la Commissione parlamentare Antimafia l’ha riservata al Comune di Scafati, dove c’è stato lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. «Ci siamo occupati di Battipaglia, durante le ultime elezioni amministrative – dice Rosy Bindi – e di recente di Scafati, dove seguiamo gli sviluppi e gli atti compiuti dai commissari, di concerto con Prefettura e Procura per il ripristino della legalità». Il prossimo 3 luglio il Riesame si deve pronunciare nuovamente sulla richiesta di arresto per l’ex sindaco Pasquale Aliberti.

GLI APPALTI PUBBLICI

L’attenzione è sull’intera provincia ma il focus su Salerno città è su Porta Ovest. Si tratta dell’appalto di maggior rilievo economico in città ed oggetto di indagini per episodi di infiltrazioni di imprese collegate alla criminalità casertana.