Antonio Di Cunzolo: “Serve coalizione credibile agli occhi dell’elettore" - Le Cronache
Politica

Antonio Di Cunzolo: “Serve coalizione credibile agli occhi dell’elettore”

Antonio Di Cunzolo: “Serve coalizione credibile agli occhi dell’elettore”

di Erika Noschese

Il Nuovo Psi pronto a sostenere il candidato sindaco Michele Sarno. Lo ha confermato il coordinatore provinciale Antonio Di Cunzolo evidenziando che la coalizione rischia di andare verso un “liberi tutti” se non si dovesse fare sintesi su un nome in grado di aggregare tutti i partiti e le anime della coalizione. “Da povero militante di frontiera quale io sono mi aspetto che saltino fuori regole chiare del gioco perché da quello si potrà capire se ci sono margini per creare una coalizione che si renda credibile“, ha infatti dichiarato Di Cunzolo che sta portando avanti un dialogo proprio con l’avvocato penalista candidato sindaco che ha già ottenuto il sostegno di Fratelli d’Italia. Sembra che il Nuovo Psi sia pronto a sostenere la candidatura alla carica di sindaco dell’avvocato Michele Sarno… “Noi rimaniamo probabilmente come i giapponesi, gli ultimi alla ricerca di un’aggregazione di quella che potrebbe essere la coalizione di centrodestra ma facciamo molta fatica a chiamarla ancora così. È chiaro che siamo in una fase ancora interlocutoria per cercare di trovare una sintesi su un nome che possa essere da contraltare credibile alle candidature provenienti dal centrosinistra. Il nome di Michele Sarno è assolutamente spendibile e sul quale si sta ragionando”. Il passo indietro di Michele Tedesco ha messo ancora più in difficoltà la coalizione di centrodestra… “Certo perché si stava ragionando su un nome, poi i tentennamenti prima dell’uno poi dell’altro, la posizione di Forza Italia che sta provvedendo a riorganizzare le proprie fila rendono sfilacciato il discorso. Per noi andava bene Michele Tedesco, va bene Michele Sarno purché si possa mantenere, fin dove possibile, un discorso di coalizione altrimenti arriviamo al punto del liberi tutti”. Ci sono questi vertici nazionali che si susseguono ma che si concludono con un nulla di fatto. Si inizierà a parlare seriamente di nomi solo nel mese di giugno… “Il discorso è proprio questo: si cerca di ricalcare, nelle realtà locali, quelli che dovrebbero essere accordi nazionali. Si stenta a trovare un accordo a livello nazionale ma qualcosa rende ancora più difficile un’aggregazione a livello locale e mi dispiace sottolineare alcune fughe in avanti di partiti del centrodestra che, invece di ragionare su programmi e cose da fare, sembrano ragionare prevalentemente sui nomi e questo come metodo non va proprio bene; è la difficoltà che stiamo incontrando sia sui tavoli nazionali che locali. A Napoli è la stessa situazione e nelle altre realtà, anche grosse, c’è lo stesso problema: è evidente che c’è una fase di empasse”. Cosa si aspetta dai vertici regionali dei partiti della coalizione? “Da povero militante di frontiera quale io sono mi aspetto che saltino fuori regole chiare del gioco perché da quello si potrà capire se ci sono margini per creare una coalizione che si renda credibile all’elettorato perché possiamo fare tutti i ragionamenti possibili ma se non si mette un piede un programma appetibile per l’elettorato si rischia di ritrovarci esattamente come alle regionali, a fare Don Chisciotte contro i mulini a vento e questo non ci piace, non fa bene ma più in generale non fa bene alla politica in generale”. Crede che questa fase di stallo possa penalizzare particolarmente il centrodestra? Si rischia il flop? “Sì rischia di fare in modo che ognuno sia libero di scegliere la propria strada. Se non si raggiunge un accordo sui programma, metodo e nomi, rischiamo di non presentarci in modo credibile dinanzi ad un elettorale che forse aspetta un’idea di coalizione che possa rappresentare il sentire comune della popolazione perché, stando ai sondaggi, se si parla di un centrodestra unito si parla di una coalizione che può vincere o almeno fare buoni risultati ovunque, sia a livello amministrativo, sia in proiezione di un discorso politico futuro”. Qual è l’obiettivo del Nuovo Psi? “Il Nuovo Psi in questo momento si pone non come la rievocazione di un simbolo storico perché noi la nostra storia non la rinneghiamo. La nostra presenza si rende necessaria per cercare di aggregare tutte quelle anime moderate che, in questo momento, non si sentono rappresentati da questi partiti del centrodestra; cerchiamo di allargare il perimetro e in questa fase cerchiamo di essere presenti ovunque. Stiamo lavorando per creare liste in tutte le compagini comunali chiamate al voto e per portare il nostro contributo”.