Andrea Volpe: Inutile accusare Maraio - Le Cronache
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Andrea Volpe: Inutile accusare Maraio

Andrea Volpe: Inutile accusare Maraio

di Erika Noschese

“Sono stati anni intensi. Enzo Maraio ha lavorato in maniera straordinaria da Segretario Nazionale del Partito Socialista Italiano. Siamo stati in prima linea in tutte le competizioni elettorali e sfide degli ultimi anni, rimettendo al centro il simbolo del Partito e portando avanti i temi ed i valori che i socialisti rappresentano. Non parlo solo per l’affetto e l’amicizia che mi legano ad Enzo, è innegabile il lavoro del Psi e la straordinaria gestione costruita dal Segretario Nazionale: rappresentanti eletti in Provincia di Salerno, alle elezioni regionali abbiamo superato l’8 per cento, alle amministrative abbiamo rappresentanti nella maggior parte dei comuni”. Con le elezioni politiche alle spalle è tempo di bilanci, riflessioni e ripartenze. Il consigliere regionale del Partito Socialista Italiano, Andrea Volpe, ripercorre gli ultimi anni del Partito Socialista Italiano sotto la guida del segretario, Enzo Maraio. “Il Partito Socialista Italiano in questi anni è sceso in piazza sposando tante battaglie, non ultima quella sul caro bollette. Il nostro partito è stato il primo a sollevare il problema, ancor prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, scendendo in piazza per sollecitare il governo a trovare una soluzione per famiglie e imprese – ha aggiunto Volpe – E’ giusto, dopo la sconfitta della sinistra italiana alle ultime elezioni politiche, fare un bilancio, fermarsi a riflettere e ripartire. Fare adesso valutazioni diverse sulle alleanze che si potevano fare per le elezioni politiche è troppo facile. Tutti noi abbiamo votato e sostenuto, anche durante il congresso nazionale che ha rieletto Maraio, questa linea politica: cioè di aderire alla lista unica con il PD – Italia democratica e progressista. Nonostante la sconfitta dell’intera coalizione, continuo a credere nei valori e nei temi che rappresentano il Psi e nella straordinaria forza del nostro Segretario Nazionale, Enzo Maraio”. Consigliere la sconfitta del centrosinistra, in Campania e in provincia di Salerno è emblematica. Cosa ne pensa? “Iniziamo col dire che le Politiche non sono le Amministrative. Nelle prime l’elettorato subisce l’effetto di una legge elettorale che non gli offre la scelta diretta di una rappresentativa locale, così i cittadini si sentono legittimati a votare altro: astenendosi o, in molti casi, addirittura contro. Se compariamo i risultati di Comunali e Regionali con i dati delle Politiche, è facile comprendere questa dicotomia. In più, il voto nazionale, è sempre più emozionale. Cinque anni fa fu premiato il Movimento 5 Stelle; cinque anni dopo, Fratelli d’Italia. In Campania, nel 2018, il centrosinistra alle Regionali portò a casa quasi il 69 per cento. Se fossimo andati a votare con un sistema proporzionale, oggi parlavamo di altro. Solo se volessi guardare ai risultati del mio partito: il Psi, nelle sfide “dirette”, grazie soprattutto allo straordinario lavoro di gestione del segretario nazionale Enzo Maraio, alle elezioni regionali ha superato l’8 per cento, alle amministrative abbiamo rappresentanti nella maggior parte dei comuni. Alzando lo sguardo sul Paese, a Cosenza abbiamo eletto un sindaco socialista, alle provinciali abbiamo eletto due Presidenti, ad Ancona e Ferrara, e in più consiglieri, assessori e sindaci in piccoli e grandi centri”. Cosa manca oggi al centrosinistra che non riesce più a conquistare la fiducia degli elettori? “E’ necessario stare di più tra la gente: al fianco degli operai, sottobraccio con i giovani e insieme al ceto medio, donne e uomini che hanno sempre visto in noi un punto di riferimento imprescindibile. La sinistra non è stata capace di rispondere alle grandi difficoltà che attraversa il Paese. Sebbene farlo contro chi, populisti e demagoghi, parlando alla pancia della gente poi non è che abbiamo risolto qualcosa. Tant’è che l’Italia si è ritrovata di nuove nelle braccia di un tecnico, Mario Draghi che proprio quando stava per traghettarci fuori dalla crisi e stato tirato giù insieme a tutto il Governo. Noi però non siamo stati a guardare. Il Partito Socialista Italiano in questi anni è sceso in piazza sposando tante battaglie, non ultima quella sul caro bollette. Il nostro partito è stato il primo a sollevare il problema, ancor prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, scendendo in piazza per sollecitare il governo a trovare una soluzione per famiglie e imprese. A questo, si aggiungano tutte le battaglie a salvaguardia dei diritti civili, che sono l’humus della nostra democrazia e che oggi, con la destra al governo, rischiano di essere messe in discussione”. Da dove bisognerebbe ripartire per rimettere in piedi la coalizione? “Ritornando a fare, come del resto il Partito socialista ha fatto in questi anni, Politica. Con la guida di Enzo Maraio il Psi ha costruito una rete di sezioni in tutta Italia, ha riportato il nostro simbolo in tutte le competizioni locali, ha aperto una scuola di formazione politica, ha rimesso in edicola un giornale storico, l’Avanti! della Domenica, facendolo diventare, in breve tempo, un forte strumento di confronto e analisi non solo all’interno del Psi. Insomma ha saputo risvegliare un entusiasmo da tempo sopito. Ora comprendo che dopo la sconfitta sia necessario fare un bilancio e riflettere prima di ripartire. Ma ho ascoltato e letto anche troppe valutazioni, che dopo il voto, sono facili da fare. Tutti noi abbiamo votato e sostenuto, anche durante il congresso nazionale che ha rieletto Maraio, questa linea politica: cioè di aderire alla lista unica che si ispirava ai valori del Pes. Nonostante la sconfitta dell’intera coalizione, continuo a credere nei valori e nei temi che rappresentano il Psi e nella straordinaria forza del nostro Segretario Nazionale”. Lei cosa si attende dal Consiglio nazionale che si terrà a breve? “Archiviare velocemente la sconfitta e andare avanti. La linea tracciata dal segretario al congresso nazionale di Roma è la strada maestra. Sarà necessario affrontare il rilancio del partito e contestualmente lavorare alla ricostruzione del centrosinistra”.Il Psi non sarà in parlamento per la prima volta?“È già successo nella storia del partito e ci siamo saputi rialzare e ripianare la china. Quando c’è una metà anche il deserto è una strada”.