Anastasio torna libero - Le Cronache
Cronaca Giudiziaria

Anastasio torna libero

Anastasio torna libero

di Pina Fero

Antonio Anastasio torna libero nella sua Pontecagnano. Il giudice per le indagini preliminari, nella giornata di ieri, ha dichiarato l’inefficacia della misura cautelare applicata ad Antonio Anastasio lo scorso 22 febbraio ed ha ordinato l’immediata reimmissione in libertà. Allo stesso tempo non vi è stata alcuna richiesta del Pubblico ministero per l’applicazione di altre misure. Decisioni che confermerebbero l’estraneità di Anastasio ai reati contestati. Di conseguenza la sospensione dal consiglio comunale decadrà automaticamente ed Anastasio tornerà in consiglio comunale sin dalla prossima seduta. La notizia è stata diffusa nella stessa giornata di ieri dai vertici del suo gruppo politico. Già questa mattina Antonio Anastasio potrebbe rientrare a Pontecagnano e riabbracciare la moglie ed i figli. Qualche settimana dopo l’arresto, ad Anastasio furono concessi i benefici dei domiciliari lontano da Pontecagnano. Attualmente si trovava a Maratea. Ora dopo la decisione del Gip torna a casa tra i suoi affetti e potrà riprendere il suo lavoro. Antonio Anastasio era stato arrestato lo scorso 22 febbraio nell’ambito dell’operazione “Perseo”. Ad ammanettarlo erano stati i carabinieri della compagnia di Battipaglia su disposizione della Procura di Salerno al termine di una laboriosa attività investigativa. Secondo la Procura Anastasio sarebbe stato il mandante di un grave atto intimidatorio ai danni del consigliere comunale Bellino. Bellino sarebbe stato avvicinato da Francesco Mogavero e Maurizio De Martino e pesantemente minacciato per evitargli di partecipare alla seduta del consiglio comunale, datata 31 maggio 2016. Si trattava del consiglio convocato per approvare il bilancio. Bellino era stato avvicinato e minacciato due volte. La prima volta, di sera, nei pressi della sua abitazione: gli era stato chiesto di passare all’opposizione. Una seconda volta, fu raggiunto in cantiere, gli fu detto che non sarebbe bastato passare all’opposizione ma avrebbe dovuto non presentarsi alla seduta comunale del 31 maggio