Sono le ore 20 quando l’atrio del duomo salernitano si riempie di migliaia di fedeli che, come ogni anno, nonostante le avverse condizioni meteo, non hanno voluto perdere un rito che, di anno in anno, rappresenta un grande momento di aggregazione per tutta la comunità. L’evento si è arricchito quest’anno di importanti iniziative e ha richiamato diverse figure istituzionali e religiose dalla provincia. A presenziare la cerimonia Renato Raffaele Martino e Luigi Moretti. “La devozione dei salernitani per San Matteo non è una scoperta. Oggi con l’alzata del panno iniziamo il cammino che ci porterà verso la festività del santo patrono cittadino”. Visibilmente soddisfatto per l’organizzazione dell’evento Luigi Moretti: ”In questo periodo abbiamo in cantiere una serie di importanti iniziative di carattere religioso. Faremo in modo che la presenza di San Matteo possa essere avvertita non solo qui in duomo ma in tutta la città”. L’arcivescovo si è soffermato sui programmi che arricchiranno il calendario della città: ”Le iniziative coinvolgeranno le parrocchie, gli ospedali, le carceri, luoghi in cui si esprime la realtà della vita e della sofferenza”. Quest’anno il tradizione rito si è impreziosito con una novità rilevante : “Presentiamo con orgoglio il “Cammino di San Matteo”, pellegrinaggio che in sei giorni ripercorre il tragitto compiuto dall’apostolo di Cristo a noi caro. Un cammino che fa tappa in diversi comuni della provincia prima di arrivare nell’atrio del duomo salernitano. E’ un inizio, una proposta nuova. Coinvolge diverse diocesi della provincia e per noi è motivo d’orgoglio. Il programma del cammino è ancora in fase embrionale – chiosa l’arcivescovo – e nei prossimi anni sarà arricchito con nuovi siti”. Subito dopo la consueta messa il drappo del santo è stato portato davanti la porta di bronzo. Presente alla cerimonia anche Dante Santoro, il quale non risparmia stoccate all’amministrazione: “Non è la prima volta in cui notiamo una certa disaffezione da parte di chi governa questa città verso le tradizioni e i momenti di identità, oltre che ricorrenze religiose. Noi ci siamo come sempre, presenziando come di consueto alla processione di San Matteo. L’amministrazione invece si mostra distante come due anni fa, quando per degli ordini arrivati da Napoli ha disertato il momento di culto. Questo è l’emblema del distacco tra la casta politica salernitana e i momenti di ritrovo con i cittadini”. Il consigliere demA si sofferma inoltre sul rito che rappresenta un momento di aggregazione importante per la città di Salerno: “San Matteo è nel DNA di questa città, una figura che, come possiamo recepire dal motto, è un esempio per noi cittadini che dobbiamo difendere questa città, è nostra e dobbiamo preservarla e anche aiutarla a superare le criticità che questa sta vivendo”.
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