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Alla sbarra i furbetti del reddito di cittadinanza

Nessuno sconto neppure dal Tribunale, dopo la richiesta di giudizio immediato della Procura, sette furbetti del reddito di cittadinanza finiscono a processo. Per gli inquirenti avebbero percepito il sussidio per mesi senza requisiti, qualcuno anche da un anno intero, fino a quando la guardia di finanza non scoprì il raggiro, costato ora a 7 persone residenti nell’Agro nocerino sarnese un giudizio con l’accusa di truffa ai danni dello Stato. Nel caso dei primi tre, originari di Nocera e residenti tra Sarno e Scafati, non si trattava di falsi dati sulle proprie condizioni reddituali, inseriti allo scopo di percepire il contributo economico. Ma di aver omesso la loro condizione di condannati e di interdizione dai pubblici uffici. Altri invece avrebbero presentato documentazione fittizia o non facendo presente di convivere con persone aventi reddito familiare o addirittura proprietari di case o locali. Si contestano somme percepite indebitamente per quasi di novemila euro, comprensive di un periodo che andava da giugno 2019 a novembre 2020. Per altri si tratta di somme tra i 6mila e i 10mila euro tutte finite sotto sequestro a seguito di un’inchiesta della Procura di Nocera Inferiore, dopo che la guardia di finanza ravvisò le omissioni nelle istanze. L’aver omesso un provvedimento del tribunale nella dichiarazione all’Inps è risultato fatale, una volta che l’autorità giudiziaria era giunta alla fase di riscontro. Ora con la decisione di giudizio immediato da parte del Tribunale su istanza della Procura, le due inchieste saranno unite nel dibattimento.