Al Verdi un 2020 nel segno dei tenori - Le Cronache
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Al Verdi un 2020 nel segno dei tenori

Al Verdi un 2020 nel segno dei tenori

Domani doppio spettacolo al massimo cittadino, alle 18,30 e alle 21,30, con i Filarmonici Salernitani diretti da Jacopo Sipari di Pescasseroli e la sorpresa di Achille del Giudice, Salvatore Minopoli, Salvatore De Crescenzo, Nazareno Darzillo e Paolo Gloriante

 

Di OLGA CHIEFFI

Ritorna in città, la bacchetta fluttuante di Jacopo Sipari Di Pescasseroli, nome da nobile, silhouette invidiabile, per il Capodanno champagne che si consumerà domani sera in un doppio spettacolo tra gli stucchi dorati del Teatro Verdi di Salerno. Abituale doppia performance, anzi tripla poiché l’orchestra Filarmonica Salernitana “G.Verdi” sarà reduce dal matinée, gratuito, offerto alle ore 12 dal Ravello Festival al suo pubblico, nell’Auditorium Niemeyer. Al teatro Verdi ci si ritroverà, invece, per il primo spettacolo, in pomeridiana, alle ore 18,30, per quindi bissare alle ore 21,30 e porre fine alla folle journée degli strumentisti. Il programma verrà inaugurato dalla Sinfonia de’ L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini col suo “Andante pacato” nel quale si profila un malinconico capriccioso disegno dell’oboe e dove fa subito capolino lo spirito del “crescendo”, che inonderà, poi, tutta quanta l’ouverture. Omaggio a Brahms con le più famose delle Danze Ungheresi di Johannes Brahms, la n°1 e la n°5, piccoli capolavori di estro e vivacità tzigana. Ascolteremo, quindi, Wiener Blut op.354 di Johann Strauss II. L’introduzione marziale contiene uno stupendo sviluppo (Andantino), che porta direttamente al primo dei ben quattro valzer. Il tema della melodia, affidata ai violini, presenta subito la nota di valore puntata, su cui si gioca tutta la tensione emotiva del valzer, fatto di Einschleifen e Atempausen. Solo al direttore spetterà dipanare con la necessaria ambigua malizia, le volute melodiche del valzer. La coda ha tono maestoso, in carattere con l’occasione: il ballo di fidanzamento della figlia dell’Imperatore Francesco Giuseppe col principe Leopoldo di Baviera. Ed ecco la Tik – Tak, Polka schnell Op.365 uno dei sei lavori che Strauss arrangiò con i motivi della sua terza operetta Die Fledermaus. La pagina deve il suo titolo al duetto dell’orologio fra Rosalinde ed Eisenstein, e ad altri motivi presenti nelle arie dell’operetta: Kein verzeih’n! Der Heisenstein e Mie fliehen schnelldie Stunden fort! e l’aria di Adele del 3° atto Spiel ich die unschuld vom lande. Poi, si partirà con “Bahn Frei!” op.45 di Eduard Strauss, certamente un binario libero verso il sogno, prima di attaccare la sinfonia del Nabucco, costruita come una sorta di pot-pourri dei temi principali dell’opera, anche se l’idea centrale è quella della ferma opposizione degli Ebrei alla tirannia del despota Nabucodonosor, il tema di “Maledetto”, la celeberrima melodia di “Va’ pensiero”, il duetto tra Nabucco e Abigaille, verrà sviluppato con un crescendo alla Rossini. “Uno straordinario baccano da circo”: così definiva Nietzsche l’inizio del preludio al primo atto di “Carmen”, il cosiddetto tema della corrida, col suo irrompere, creato dal nulla, in un fortissimo capace di intimare perentoriamente all’ascoltatore, ancora titubante, che non può più permettersi, cominciato il rito, di volgere altrove la propria attenzione. Ritorno nel bosco di Vienna con Johann Strauss Jr. del Walzer Frühlingsstimmen op. 410 nato per soprano e orchestra, con il quale si resta subito storditi dallo splendore melodico dei vivacissimi temi. E, ancora il Valzer delle Ore da Coppelia di Leo Delibes, prima della Tritsch-Tratsch Polka Op. 214, il chiacchiericcio del settimanale satirico, una vera “frusta” come lo strumento a percussione, e Unter Donner und Blitz, Polka op.324, due polke di Strauss jr. per la grande festa per la  cassa e, in particolare, per i piatti, che scateneranno la tempesta in teatro. Jacopo Sipari, pare anche appassionato cavaliere, scatenare il celeberrimo galop, dal Guillame Tell di Gioacchino Rossini, con l’orchestra che ribolle per evocare l’ardore di destrieri che, con il loro impeto porteranno a lieta conclusione una delle più amate pagine rossiniane. Ma il concerto non finirà qui. Ben cinque tenori aspetteranno l’attacco di Jacopo Sipari di Pescasseroli Achille del Giudice, Salvatore Minopoli, Salvatore De Crescenzo, Nazareno Darzillo e Paolo Gloriante. Il programma? Ma le più celebri romanze, da Mattinata a Musica Proibita, da Tu che m’hai preso il cor a Granada e l’immancabile Nessun Dorma, esaltazione del Do di petto e della corona infinita.  Un chiaro invito che lanciamo a farci rivedere e riascoltare “ContraTenor”, lo spettacolo firmato da Ernesto Pulignano, che mette alla frusta le segrete abitudini di questi amatissimi protagonisti della lirica.