Al posto delle Fonderie case, uffici e winter garden: Ecco il vero progetto dei Pisano - Le Cronache
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Al posto delle Fonderie case, uffici e winter garden: Ecco il vero progetto dei Pisano

Al posto delle Fonderie case, uffici e winter garden: Ecco il vero progetto dei Pisano

di Andrea Pellegrino

 

Il piano potrebbe essere questo: chiusura dello stabilimento di Fratte con la riconversione dell’area di via Dei Greci, con tre opzioni riguardo alla produzione: acquisto dei Fonditori di Cupa Siglia (attualmente i Pisano sono gli affittuari), delocalizzazione all’esterno dell’opificio o chiusura definitiva. Insomma opzioni che sarebbero al vaglio degli imprenditori che dalla loro hanno già un progetto di riqualificazione dell’area dove oggi c’è lo stabilimento sequestrato. Il progetto porta la firma dell’architetto Donato Cerone. Lo stesso che ridisegnò la “Rotonda” di Salerno.
L’intero progetto è consultabile online. Ed ecco con una semplice ricerca cosa si scopre: «L’area occupata dalle Fonderie Pisano spa si sviluppa su una superficie di 96.681 mq di cui 81.508 mq costituiscono l’Atr numero 1 del Puc di Salerno. All’interno dell’area di trasformazione urbana ben 34.233 mq sono destinati a residenza e 14.671 mq hanno una destinazione produttiva. Il progetto si sviluppa, andando verso Nord, lungo via dei Greci, a partire dall’area dell’ex Mcm. Sul lato sinistro sono disposti, in sequenza, tre modelli di insediamento residenziale tra loro strettamente relazionati: 1 – modello a parco semipubblico, posto più a valle, che si affaccia sulla strada con un lungo edificio porticato a forma sinuosa; 2 – modello a corte aperta, che racchiude la piazza, posto di fronte al centro commerciale; 3 – modello lineare in stretta relazione con una seconda piazza più piccola e un’attrezzatura scolastica. Questi edifici – descrive l’architetto – si estendono nella fascia compresa tra la strada statale ed il fiume Irno. Sul lato destro, sempre nella stessa direzione, sul sito occupato dalla fonderia vera e propria, tra via dei Greci ed il raccordo autostradale Sa/Av, il progetto prevede un centro commerciale, come innanzi detto, ed una torre di uffici, forte rimando alla ciminiera della vecchia fabbrica. Proprio in questo punto, ai piedi della torre, è prevista la grande piazza moderna di forma trapezoidale, circondata dalle residenze, fulcro dell’intero intervento, dove l’illuminazione pubblica e il verde giocano un ruolo fondamentale. La pavimentazione della piazza e degli altri spazi urbani aperti sarà in pietra naturale (pietra lavica, basalto, breccia irpina e pietra bianca di fontanarosa). Gran parte della quantità di standards destinato a verde attrezzato è prevista lungo l’alveo del fiume Irno, per completare il parco attrezzato in fase di realizzazione da parte dell’Ente Provinciale. Il grande parco sarà dotato di spazi all’aperto per il tempo libero e di aree riservate al gioco dei bambini, con vasche di sabbia e percorsi attrezzati con elementi di seduta e sistemi di illuminazione. I parcheggi pertinenziali sono stati ubicati nel sottosuolo del lotto fondiario mentre il soprassuolo, libero da edificazione, è destinato ad uso pubblico. La via dei Greci sarà ampliata di 10 ml, compresa la 2° rotatoria da realizzare a nord, per la quale sarà attivato procedura di accordo di programma con il comune di Pellezzano. Tutto il progetto è incentrato sul riconoscimento del primato della natura. Questo riconoscimento destruttura il concetto di architettura tecnocentrica e autoreferenziale e riporta la tecnologia a confrontarsi con i vincoli e le potenzialità dell’ambiente naturale. L’architettura che si propone è un’architettura consapevole che ri-vela la connessione esistente con altre materie in un quadro globale di correlazioni: geobiologia del sito, idoneità dei materiali, condizioni climatiche dell’abitazione, situazione bioelettrica, problematica degli impianti di riscaldamento ed elettrici, importanza dell’igroscopicità, irraggiamento comico e terrestre, radioattività dei materiali, problemi connessi al trattamento delle acque piovane, psicologia e fisiologia dell’abitare. Il binomio casa/clima è affrontato partendo dall’esigenza di realizzare edifici che funzionino come organismi che autoregolano le proprie prestazioni rispetto all’ambiente esterno, in questo caso attraverso un involucro selettivo in grado di gestire in modo dinamico i flussi di calore ed energia. Le facciate di tutti gli edifici residenziali saranno rivestite in pareti ventilate. Inoltre ampie finestrature di spessore e materiale opportuno, munite di oscuramento automatizzati, permetteranno di sfruttare al meglio la luce e il calore, senza tuttavia disperderne troppo verso l’esterno. La torre di uffici, a forma ellittica, è concepita considerando un orientamento ottimale per catturare tutta la luce solare del giorno. Oltre ai sistemi classici di captazione della radiazione solare (collettori e pannelli fotovoltaici, i cosiddetti “sistemi solari attivi”) nella torre è previsto l’utilizzo dei sistemi solari passivi, ovvero il ricorso alle stesse strutture edilizie per captare, dissipare, accumulare e distribuire in modo controllato l’energia tecnica connessa alla radiazione solare. Materiali isolanti trasparenti, di nuova concezione, permettono ai raggi del sole di riscaldare le pareti e gli ambienti interni e, al tempo stesso, trattengono il calore che verrà immagazzinato nelle strutture e restituito durante la notte. Il resto delle superfici sarà dotato di un doppio rivestimento di vetro all’interno del quale sono inserite piante acquatiche, per un isolamento termico maggiore. La ventilazione interna è naturale e segue i principi base dell’architettura bioclimatica. Al centro dell’edificio commerciale sono previsti due serre solari (winter-garden). Sono due spazi a forma libera, separati dall’ambiente esterno mediante pareti vetrate. Il contributo della radiazione solare viene trasformato in energia termica. Il calore viene scambiato attraverso camere d’aria di accumulo realizzate sotto il solaio di calpestio rialzato. L’atrio è completamente illuminato a giorno, sia dalla luce che filtra dalla serra che per mezzo di una rete regolare di punti luce che dal soffitto forniscono luce diffusa, riducendo notevolmente i carichi di illuminazione».