Agropoli chiude la movida all’una - Le Cronache
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Agropoli chiude la movida all’una

Agropoli chiude la movida all’una

Troppi i casi di contagio che si stanno verificando in questi giorni nella provincia di Salerno. Troppi i casi che stanno coinvolgendo soprattutto i giovani. E così il sindaco di Agropoli, non ci sta, non vuole mettere a repentaglio la vita dei suoi concittadini e decide di adottare misure restrittive con lo scopo di limitare gli assembramenti nella speranza di limitare i casi di contagio nella cittadina da lui amministrata. Ieri mattina, Adamo Coppola, ha, dunque, firmato un’apposita ordinanza nella quale dispone la chiusura dei locali della movida alle ore 1,00. Tale disposizione resrittiva durerà fino al prossimo 7 settembre, salvo ulterori modifiche in caso di miglioramento e peggioramento della situazione. Il provvedimento fa seguito all’ordinanza n. 66 dell’8 agosto del presidente della Regione Campania (che riprende precedenti Baronissi e l’area mercatale, De Salvo punta il dito: “Pochissimi ambulanti con la mascherina”, l’Assessorato al Commercio del Comune replica: “Nessuna obbligatorietà” La questione Covid-19 è ben lontana dall’essere risolta. I possibili contagi sono ancora all’orizzonte. «Mi sono giunte da diversi Cittadini di Baronissi segnalazioni riguardanti lo scarso utilizzo delle mascherine da parte degli operatori ambulanti del Mercato Settimanale ─ questo l’appello del Consigliere comunale Serafino De Salvo ─ La cosa, personalmente riscontrata ieri mattina effettuando un giro di verifica nell’area mercatale dei Cariti, desta molta sorpresa e preoccupazione: effettivamente erano pochissimi coloro che utilizzavano i dispositivi di sicurezza, benché maneggiassero prodotti, anche alimentari, buste e soldi, venendo a contatto diretto con i numerosissimi avventori del mercato». «In una fase così delicata, dove i contagi, anche a Baronissi, sembrano in rapida ascesa, è più che mai doveroso mantenere un livello di guardia elevato ─ conclude De Salvo ─ Invito l’amico Aniello Pietrofresa, rappresentante sindacale degli ambulanti, che contatterò oggi stesso, ad intervenire presso gli operatori di Baronissi. Invito naturalmente anche il Sindaco a passare dalla teoria ai fatti: non basta emettere ordinanze per lavarsi la coscienza». Dopo poche ore dall’appello lanciato sui social è arrivata la risposta dell’amministrazione: «A seguito di errate e non conformi comunicazioni sull’uso dei DPI (mascherina protettiva) da parte degli ambulanti mercatali diffuse da un consigliere comunale di Baronissi, l’Assessorato al Commercio del Comune precisa che non vi è, in atto, alcuna obbligatorietà in capo ai mercatali ambulanti di utilizzo della mascherina protettiva in quanto ciascun banco alimentare è di per se conformato con distanziamento di almeno un metro operatore – cliente; ciò che rende non obbligatorio l’utilizzo del DPI in questione. Dal punto di vista normativo l’ordinanza regionale n. 49 che in prima istanza fissava l’obbligatorietà dell’utilizzo della mascherina per gli operatori mercatali ha cessato i propri effetti lo scorso 31 luglio. La presente nota al fine di fornire corretta informativa alla cittadinanza con auspicio che non si ravvisino ancora casi – già in passato verificati – di comunicazioni prive di fondamento peraltro da organismi o soggetti non istituzionalmente deputati. L’Assessorato al Commercio del comune di Baronissi ringrazia, con l’occasione, la Presidenza Provinciale dell’ Anva per aver collaborato nella stesura del presente comunicato e confida nella riconosciuta sensibilità della categoria di osservare nel periodo emergenziale ogni cautela nell’espletamento della propria attività». Emanuele Landi ordinanze, la n. 64 e la n. 55) e stabilisce limiti orari alle attività, ma differenziandoli per giorni della settimana. L’ordinanza del sindaco di Agropoli invece, fissa all’una di notte per tutti i giorni della settimana, l’orario di chiusura dei locali. «L’alta concentrazione di persone – afferma il sindaco Adamo Coppola – che si verifica in determinati luoghi cittadini in orari notturni può esporre ancor di più al pericolo di contagio. La situazione che si sta verificando nei Comuni vicini, così come in tutta Italia, con una crescita importante del numero dei contagi, ci impone a tirare un po’ le briglie e a osservare maggiore prudenza. Non da meno poi, si sono verificate situazioni di intemperanze. Da qui la decisione di imporre la chiusura di tutti i pubblici esercizi in sede fissa e su area pubblica, attività artigianali alimentari e di vicinato del settore alimentare con asporto, all’una di notte, quindi un’ora prima rispetto a quanto stabilito dall’ordinanza regionale. Approfitto per raccomandare a tutti il rispetto delle prescrizioni antiCovid19».