Aggravi per 5 milioni di euro Sanità campana sotto inchiesta - Le Cronache
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Aggravi per 5 milioni di euro Sanità campana sotto inchiesta

Aggravi per 5 milioni di euro Sanità campana sotto inchiesta

Andrea Pellegrino

La sanità campana è costata circa 5 milioni di euro in più. La Procura regionale della Corte dei Conti ha notificato dodici citazioni a dirigenti di aziende sanitarie ospedaliere e universitarie campane per la mancata attuazione della spending review ai tempi del governo Monti. Nel mirino del vice procuratore generale Francesco Vitiello sono finiti anche gli ex vertici dell’Azienda sanitaria locale di Salerno e dell’azienda ospedaliera “Ruggi d’Aragona”. Dalle indagini sarebbe emerso un maggiore esborso da parte di varie Aziende sanitarie della Campania di somme pari a 4.881.378 euro a seguito del mancato conseguimento della riduzione della spesa di competenza rispetto agli obiettivi stabiliti dal legislatore per attuare la cosiddetta “spending review”. Le indagini, condotte dal vice procuratore generale Francesco Vitiello e avviate a seguito della rilevazione di alcune spese anomale presenti nei bilanci della Regione, hanno consentito di rilevare che, nonostante l’esistenza di un obbligo di riduzione del 5 per cento della spesa al fine di razionalizzare le risorse in ambito sanitario e di conseguire una riduzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi, le strutture pubbliche sottoposte a controllo “non hanno provveduto ad adempiere puntualmente a tale incombenza producendo un ingiustificato e illegittimo aggravio di spesa per le casse dell’ente regionale pari a quasi 5 milioni di euro”. I finanzieri della compagnia di Nola hanno analizzato i bilanci di dodici strutture pubbliche campane: Asl Avellino, Asl Benevento, Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord, Asl Napoli 3 Sud, Asl Salerno, Azienda ospedaliera dei Colli, Azienda ospedaliero-universitaria Seconda Università (ex Sun) ora “Luigi Vanvitelli”, l’Irccs Pascale, Azienda ospedaliera Moscati, Azienda ospedaliera Rummo, Azienda ospedaliera Ruggi di Salerno. Nel corso degli accertamenti è stata ricostruita l’intera procedura amministrativo-contabile adottata dalla Regione Campania e dalle singole direzioni sanitarie e ospedaliere per giungere alla riduzione delle spese di competenza rilevandosi “la colposa insufficienza dell’attività posta in essere a tal fine che ha subito significativi incrementi solo dopo l’avvio delle attività istruttorie della Procura contabile”. Le citazioni coinvolgono i singoli direttori generali, direttori sanitari, direttori amministrativi e i referenti responsabili dell’attuazione del decreto legislativo 95/12.

I COINVOLTI

Ma l’indagine è più vasta ed è partita da una informativa del 4 dicembre del 2015 e arrivata alla Procura della Corte dei Conti pochi mesi dopo quella che ha travolto quindicitra Asl e ospedali della regione per uno spreco che di oltre 4,8 milioni di euro. Sono 44 complessivamente le persone coinvolte dopo il lavoro dei finanzieri di Nola nell’azione della procura contabile che ritiene responsabili della mancata applicazione della ‘spending review’ gli ex manager che hanno ricoperto i ruoli di direttori sanitari, amministrativi e generale delle aziende controllate. Per gli ex vertici di aziende sono stati considerati vari livelli di responsabilità in base alla “tempestivita’, alla diligenza e all’impegno nel dare attuazione alle riduzioni dei costi” previsti dalla legge e mai applicati. Per l’azienda sanitaria dei Colli che raggruppa gli ospedali Monaldi, Cotugno e Cto, le indagini sono state svolte sul direttore generale Antonio Giordano (che è stato anche dg dell’azienda sanitaria locale di Salerno), l’ex direttore sanitario Nicola Silvestrini, e sul direttore amministrativo Antonella Tropiano (che ha ricoperto lo stesso ruolo a Salerno durante il mandato di Giordano). Per il “Pascale” indagini su Tonino Pedicini e Loredana Cici in qualità di direttori generali, su Sergio Lodato come direttore sanitario. Ci sono, inoltre, gli ex direttori generali dell’Asl Napoli 2, Giuseppe Ferrara e Asl Napoli 3, Maurizio D’Amora al quale è succeduto Salvatore Panaro. I direttori sanitari Gaetano Danzi e Giuseppe Russo. Nel mirino della Procura della Corte dei Conti, infine, la gestione Squillante all’Asl di via Nizza e quelle Lenzi e Viggiani al “Ruggi d’Aragona”.