Accusata di Pas, le tolgono i figli. La battaglia di Donatella Cipriani - Le Cronache
Primo piano

Accusata di Pas, le tolgono i figli. La battaglia di Donatella Cipriani

BATTIPAGLIA. «Sono una mamma giusta che ha allevato dei figli giusti e che crede fortemente ancora oggi nel lavoro della Giustizia» esordisce così la professoressa Donatella Cipriani che ora è pronta ad uscire allo scoperto pur di riportare i suoi bambini a casa. La donna di Battipaglia ha un passato triste alle sue spalle, una storia che ora sta rovinando anche la vita dei suoi piccoli. Un uomo violento, una storia d’amore che oggi si è tramutata in un incubo. Denunce, minacce e maltrattamenti ed un lieto fine che tarda ad arrivare. Ora questa mamma è stanca e lontana dai suoi figli, oggi sono trentacinque giorni, non ci vuole più stare. Avevamo già parlato di questa storia, avevamo omesso il nome della protagonista mentre per i due minori continueremo ad usare nomi di fantasia. Ma ora in pieno procedimento la mamma ha deciso di farsi coraggio, sente che la giustizia quella vera è dalla sua e non ha paura più di mostrarsi.  Avevamo parlato lo scorso marzo di un’accusa di Pas ovvero sindrome da alienazione parentale, non riconosciuta a livello giuridico, a carico di Donatella Cipriani, un’accusa che costa dolore e lacrime e che allontana definitivamente i due minori Carlo e Luca (nomi di fantasia) dalla madre. Un reato ravvisato a seguito di querela di parte dal suo ex compagno D.L. a sua volta denunciato dalla donna, in precedenza, per abusi sessuali sui minori. Tutto da dimostrare per una storia che lascia davvero una profonda delusione. Ma andiamo ai fatti e alle carte. Lo scorso 15 marzo per un’accusa di Pas Donatella Cipriani (dopo aver denunciato il padre in prima istanza per abusi sessuali verso i due minori) si vede togliere i figli dinanzi al cancello di casa con un vero e proprio blitz. «La mia autovettura è stata improvvisamente circondata da tre auto che non hanno consentito qualsivoglia movimento del veicolo. I miei figli – dichiara la professoressa Donatella Cipriani nella denuncia presentata ai carabinieri di Battipaglia – che hanno assistito allo svolgimento dei fatti fortemente impauriti sono stati sopraffatti da un forte stato di agitazione ed ansia (…) l’assistente sociale con fare minaccioso mi ha riferito che la mia patria podestà era caduta e che le mie parole non contavano più nulla. Nel frattempo agenti della polizia hanno cercato di trascinare mia madre fuori dall’auto con forza provocandole escoriazioni al braccio». Un’intera sequenza di urla dinanzi agli occhi di Carlo e Luca.  «Sono stata minacciata mentre mi sventolavano le manette dinanzi agli occhi. Non riuscivo a calmare i miei figli che avevano paura di morire. Avevo solo chiesto con la loro collaborazione di poter parlare con i miei bambini per tranquillizzarli e poter far in modo che li seguissero senza avere paura. Uno dei miei figli impaurito ha chiesto piangendo che non gli fosse fatto nulla. Una situazione di violenza non adatta di certo alla loro età. Il tutto è assolutamente ingiustificato ero solo preoccupata di non produrre altri traumi ai miei figli. I miei figli sono isolati in una casa famiglia perché una squalificata teoria di Pas dichiarerebbe che posso aver influenzato la psiche dei miei bambini per allontanarli dal padre denunciato da me per abusi sui minori. Un provvedimento adottato dopo false relazioni dei servizi sociali di Battipaglia e prima di un incidente probatorio dei piccoli stabilito dopo la denuncia nei confronti del padre D. L. per abusi sessuali e maltrattamenti in loro danno». A testimonianza di tutto questo video, registrazioni e denunce. Ora a questo punto della storia i conti non tornano bambini educati che non mostrano plagi neanche ora che si trovano da tempo in casa famiglia non vogliamo credere che siano entrati a far parte di un sistema che ha intenzione di punire solo la madre? Ma le prove Donatella Cipriani le ha e ha dovuto raccoglierle a causa di questo clima di terrore nel quale è precipitata insieme con i figli. Un gioco del silenzio al massacro che solo ora le permette in nome di quella giustizia del popolo italiano di proferir parola.

 

20 aprile 2013