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Abusi edilizi ovunque in provincia. A Pontecagnano ville su aree agricole

di Andrea Pellegrino
L’ultimo abbattimento eccellente che si ricordi è quello dell’Hotel “Fuenti” di Vietri sul Mare. Da allora, la macchina delle costruzioni non è che si sia fermata, anzi case, se non interi quartieri, sorgono come funghi in ogni angolo del nostro territorio. Dopo Ischia, l’abusivismo edilizio è ritornato al centro del dibattito nazionale. Soprattutto dopo la legge regionale prodotta da Vincenzo De Luca ed impugnata dal governo, che prevedeva un semi-condono per i cosiddetti «abusi di necessità», che ha aperto uno scontro politico anche interno al partito di Matteo Renzi. Oggi il governatore De Luca annuncia la sua sfida al governo Gentiloni annunciando una operazione trasparenza. Certo è anche che una discreta vista si renderebbe conto che il problema dell’abusivismo edilizio in Campania, e quindi anche in provincia di Salerno, è gigantesco. A Cava de’ Tirreni si contano 5000 immobili, tra completamente e parzialmente, abusivi. Di questi, negli ultimi anni, solo cinque sono andati giù. Si tratta di costruzioni realizzate in zona tutelata paesaggisticamente. La macchina delle ruspe a Cava de’ Tirreni fu messa in moto dall’allora sindaco Luigi Gravagnuolo che fu destinatario anche di una bomba carta, fatta esploder,e in quei giorni, davanti ai cancelli di Palazzo di Città. Da allora la vicenda si è spostata in Tribunale ed i cavesi destinatari delle ordinanze di abbattimento, tra una sospensiva e l’altra, attendono il varo della legge Falanga, che – considerati gli ultimi avvenimenti-, pare si sia incamminata su una strada in salita. A Pontecagnano Faiano, interi quartieri residenziali sono sorti in zona agricola. Tra le tecniche più utilizzate c’è quella dell’«asservimento» per ampliare la metratura del lotto per la realizzazione dell’abitazione principale. Molte le zone interessate, tra cui quella che collega Faiano a Pontecagnano (via delle Sirene): qui sarebbero state costruite vere e proprie ville ma naturalmente non a servizio di attività agricole. Una vera e propria piaga che devasta le zone agricole tra le più produttive della Piana e non solo, alternando, di conseguenza, anche tutti i parametri urbanistici. Si contano numerosi esposti, tant’è che la Procura della Repubblica di Salerno in diverse occasioni ha puntato gli occhi sul territorio di Pontecagnano Faiano. Ma la lista è davvero lunga ed interminabile. Anche la Costiera Amalfitana non è certamente immune da una cementificazione selvaggia consumatasi negli ultimi anni. Ma di questo parleremo nella prossima puntata.