«A queste condizioni, meglio stare a casa». Dipendenti de La Fabbrica in sciopero - Le Cronache
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«A queste condizioni, meglio stare a casa». Dipendenti de La Fabbrica in sciopero

«A queste condizioni, meglio stare a casa». Dipendenti de La Fabbrica in sciopero

di Redazione Cronache

Un appello alla dignità da parte dei dipendenti. Questa, in sostanza, l’attività che i lavoratori attualmente addetti alla pulizia del centro commerciale “La Fabbrica”, assolutamente non esente dalle polemiche riguardanti i lavoratori che a vario titolo lamentano il mancato pagamento degli stipendi o una situazione contrattuale precaria, richiedono ai piani alti della proprietà. Sono in tanti a lamentare uno stato di precarietà che è stato “alleggerito” soltanto ieri: «Non ci stanno pagando. Ci hanno pagato due giorni fa, almeno a noi che ci occupiamo delle pulizie del centro commerciale, ma abbiamo un contratto assolutamente poco invidiabile». I dipendenti, infatti, spiegano nel dettaglio quali sono le loro attuali situazioni contrattuali: «Abbiamo un contratto che non ci dà alcun tipo di dignità. Il pagamento dei nostri stipendi lo hanno effettuato soltanto due giorni fa, nonostante si tratti di un contratto che prevede soltanto 23 ore settimanali. In sostanza, non va bene. Non può andare bene, per questo siamo andati dinanzi al Comune di Salerno mentre i sindacati si sono rivolti alla Prefettura per denunciare il nostro status lavorativo». Il contratto, a tutti gli effetti, non chiarisce la situazione dei dipendenti: «Sostanzialmente si tratta di un contratto part-time. A tempo indeterminato, ma part-time. Abbiamo dovuto firmare un contratto da 23 ore, facendo turni da 4 ore alternati a turni da 6 e altri da 9 per poter accumulare le nostre ore e soprattutto per poter garantire un servizio di pulizia adeguato». Da qui il grande rammarico, sempre poco proficuo ma soprattutto poco indicato a un periodo che dovrebbe essere di festa per tantissime persone, soprattutto per chi ha la fortuna di poter lavorare per garantire un minimo di dignità alle proprie famiglie: «Per quanto ci riguarda il centro commerciale può anche chiudere oggi. Sinceramente, se dovessimo scegliere tra uno stipendio da 600 euro al mese e lo starcene a casa, non avremmo dubbi considerando le nostre attuali condizioni».
Anche i metalmeccanici attualmente in dote al centro commerciale sono in stato di agitazione: proprio ieri, all’ingresso de La Fabbrica, sono stati esposti tre cartelloni con la palese richiesta di attenzioni per poter ricevere i pagamenti dovuti da ben 5 mesi: «Avanziamo cinque stipendi ed è passato già tanto tempo – tuonano i metalmeccanici all’unisono – Ci sono state già varie prese in giro da parte della proprietà, che aveva più volte detto che ci avrebbe risposto. Ci dovevano delle risposte, ma preferiscono far trascorrere diverse settimane restando in silenzio, condizione che a noi evidentemente non può star bene. Noi occupiamo di tutto ciò che riguarda le strutture antincendio e cose simili nell’ambito della sicurezza, in linea con le nostre competenze lavorative, ma alcuni di noi sono ancora in attesa di ricevere 4, altri cinque stipendi». Si tratta di undici famiglie, così come ribadiscono i lavoratori, più altre senza contratto da tempo: «La nostra ditta è l’Asco. Siamo undici all’interno del cantiere, ma ci sono anche altre persone che non lavorano già da tempo ma alle quali spettano comunque alcune mensilità. Nonostante la ditta esterna, finora ci hanno sempre pagati loro, proprietà o consorzio, come attestano i bonifici ricevuti da entrambe le società». Proprio in giornata i metalmeccanici dovrebbero riuscire a realizzare un incontro con la proprietà, nella speranza che almeno questa situazione si possa risolvere nel migliore dei modi a pochi giorni dalle festività natalizie.