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A Lucia Cammarota il premio internazionale “Donna del mio tempo 2021”

Lo stesso riconoscimento in passato è stato consegnato, tra gli altri, a Tim Willocks, autore britannico di best seller e a Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, giornale che peraltro, come altre testate nazionali, ha recensito favorevolmente i libri della premiata. “L’ultimo libro, “I diritti nel turismo”, editore Direkta, riassume la competenza giuridica della dottoressa Lucia Cammarota, autrice di molte sentenze in materia di vacanze rovinate, ritardi dei voli aerei, responsabilità dei tour operator, con consigli preziosi e casi risolti, per rendere consapevole sia chi viaggia che chi accoglie –ha spiegato l’organizzatore Alfonso Bottone–. Con uno stile elegante l’autrice ha scritto un’opera colta e utilissima, valorizzando brillantemente il nostro territorio e formulando ottime proposte turistiche, mai come adesso tempestive e necessarie, soprattutto per l’economia”.
Lucia Cammarota ha pensato a tutti: giuristi, commercialisti, tour operator, titolari di strutture ricettive, e, soprattutto, coloro che viaggiano, rendendoli consapevoli dei propri diritti. Sullo sfondo, nell’analisi storica, culturale ed economica del turismo, la passione autentica per la sua terra e, più in generale, per l’Italia. Con uno stile asciutto, limpido, quindi efficace, leggero e profondo allo stesso tempo, con la cura del dettaglio e la visione più larga, Lucia Cammarota, alla sua seconda prova d’autore, è l’outsider che meraviglia e conquista.
“Sono onorata e grata di ricevere questo premio internazionale così prestigioso che dedico, come il libro, ai miei genitori, mia madre Filomena, docente di economia aziendale, e mio padre Vincenzo, avvocato, che mi guida da lassù: mi hanno insegnato i valori della cultura, in particolare economico-giuridica, della libertà, della dignità ma anche dell’amore per le proprie radici – ha ricordato commossa la scrittrice –. La mia infanzia nelle case tra le arcate di Atrani e le stradine di Minori, respirando con il mare, ogni giorno, anche d’inverno, fin da piccolissima sulla barca, dove la terra è l’onda. Non potevo non promuovere la magia di questi luoghi, per poter rendere tutti partecipi di tanta forza e bellezza. Purtroppo, le cifre sulla disoccupazione dovuta alla pandemia hanno causato un livello di dolore difficile da catturare a parole. Bisogna ripartire subito. E la trasformazione digitale è la chiave per la futura competitività del nostro Paese. Per questo ho dedicato un intero capitolo al mondo del web: un’analisi accurata per comprendere come le scelte siano influenzate dai brand e dalle strategie, con i consigli per chi ospita, come proporsi, attraverso il marketing dell’ascolto e il metodo dello storytelling, e per chi viaggia, come scegliere, navigando consapevolmente e distinguendo le recensioni vere da quelle false. Elemento portante di questa “rivoluzione” potrebbe essere la creazione di un “hub digitale del turismo” che servirà all’incontro tra domanda e offerta, tra desideri e realtà. Peraltro, come ho illustrato in un paragrafo ad hoc, ci saranno nei prossimi anni, anche nel mondo del travel, moltissimi lavori oltre che “digitali” anche “verdi”. Con l’occasione di immaginare un altro modo di fare turismo, infatti, si dovrebbe scegliere un’economia “del meglio”: tutelare l’ambiente. Per chi ospita offrire prodotti biologici a km zero, utilizzare energia rinnovabile, mettere a disposizione servizi di trasporto a basso impatto ambientale come le biciclette; per chi viaggia, scegliere proprio queste strutture, favorendo un turismo “rigenerativo”, come suggerisce il New York Times. Certamente la transizione ecologica è lunga e complessa, a cominciare dall’economia circolare. Trasformazioni epocali globali, quindi, nelle tecnologie, nelle infrastrutture, ma soprattutto nei comportamenti di ognuno di noi. Bisogna crederci e rimboccarsi le maniche, per essere parte della soluzione e non del problema. Niente di più bello che ricominciare, disegnando un nuovo mondo. E per le vacanze in arrivo, chiederei agli italiani di scegliere l’Italia, aiutando così le strutture che hanno sofferto tantissimo in questi mesi”. L’appello è quanto mai opportuno e da seguire, considerato che l’intera filiera del settore turistico italiano è tra i campi più danneggiati dal Covid-19. È tempo di riassaporare la vita: le spiagge e le montagne d’Italia, le città d’arte e i nostri piccoli borghi, riaprono le porte. Era ora.
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