A Salerno il primo caso di utero in affitto - Le Cronache
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A Salerno il primo caso di utero in affitto

A Salerno il primo caso di utero in affitto

Un caso che ha fatto e fa ancora discutere quello di Novella Esposito. Unico tentativo mai effettuato in italia, primo in Europa, di utero in affitto. Era il 1995 la giovane infermiera che a causa di una gravidanza andata male aveva perso figlio e utero decise di utilizzare la tecnica di procreazione con l’aiuto della mamma, Regina Bianchi alla clinica Salus di Battipaglia. Tentò quattro volte purtroppo senza successo. Poi intervenne la legge 40 che vietò questo tipo di pratica ed è questo che rende unico ed attuale il caso di Novella Esposito l’infermiera nativa di Capistrello in provincia dell’Aquila ma salernitana di adozione, dal 92 infatti vive e lavora a Battipaglia, oggi e caposala del reparto di ortopedia dlla clinaca Salus dove tento di coronare il suo sogno di diventare madre. Ancora oggi la sua è una di quelle testimonianze che aprono discussioni infinite: “Brutto chiamarlo utero in affitto. Direi un dono. Io sono stato il primo caso in Europa. Ho avuto una patologia per cui ho perso una bambina a 23 anni, ho perso anche l’utero e quindi mia mamma si offrì subito di portare avanti la gestazione al posto mio, ovviamente facendo una fecondazione in vitro con il mio ovocita e gli spermatozoi di mio marito e fù impiantato nell’utero di mia mamma. Abbiamo avuto anche due gravidanze che disgraziatamente si sono interrotte. Ma come si venne a sapere di questa cosa in Italia si scateno il finimondo perché da un punto di vista etico nel nostro paese non era possibile farlo. Fummo attaccati da tutti perché veniva visto come una cosa non naturale, perché secondo molti le gravidanze si devono avere solo in modo naturale. Per me e mia madre era naturale anche questo, il fatto che portasse il mio bambino fino ai 9 mesi per poi crescerlo insieme”. Alla luce di quanto accaduto, delle polemiche, degli attacchi che ha ricevuto e riceve ancora per quella scelta, lo rifarebbe? “L’ho fatto, l’ho fatto quattro volte, lo rifarei sicuramente anche con qualche anno in più e non condanno chi lo fa anzi, io mi impegno affinché questa cosa venga sempre fatta”. Ci sono anche delle novità che sono intervenute nel corso degli anni, la società è cambiata e con essa i costumi. Oggi ci sono anche coppie omosessuali che cercano di seguire questa strada andando fuori del paese. Condivide anche questo? ” Io condivido questo perché l’importante è che un bambino venga cresciuto con Amore. L’amore non si differenzia per sesso per razza. Quindi per me va bene. L’importante è che ci sia amore in una famiglia e che questa sia composta da due padri o da due madri non importa, è la stessissima cosa perché ia bambini oggi basta spiegare le cose, spiegarle con tenerezza e con tanto affetto e quindi per me non ci sono problemi se si vuole utilizzare questa tecnica di procreazione”. Quindi l’amore giustifica tutto? ” Nessuno può capire il desiderio di maternità. Il desiderio di avere un figlio è un sentimento umano. Tutti pensano all’adozione o si pensa ad un atto di egocentrismo ed egoismo nel volre a tutti i costi avere un figlio, ma non è così, perché tutti noi vogliamo un prolungamento di noi stessi e quindi avere un bambino con il nostro patrimonio genetico e quindi ben fa la scienza a fare si che sempre di più questo si possa avverare”