Dati incoraggianti per l’uso della cannabis a scopo medico - Le Cronache
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Dati incoraggianti per l’uso della cannabis a scopo medico

Dati incoraggianti per l’uso della cannabis a scopo medico

di Monica De Santis

Dall’impiego dei derivati della cannabis usati a scopo terapeutico, in Campania, una delle pochissime regioni italiane a dispensarli gratuitamente, arrivano risultati particolarmente incoraggianti In un anno e mezzo di osservazione, sono stati trattati più di 300 pazienti, presso l’Ambulatorio DH di Medicina Interna Reumatologia, dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, diretto dal dottor Paolo Moscato, il quale, attraverso una nota, rileva ed evidenzia con soddisfazione, il successo della terapia in questione. Terapia questa rivolta ai pazienti reumatici con dolore cronico che non rispondono agli altri trattamenti convenzionali. “Il Ruggi, è un’eccellenza nell’uso dei farmaci derivati dalla cannabis, – dichiara Moscato – e ciò comporta un’alta affluenza di pazienti presso l’Ambulatorio di Reumatologia del nostro nosocomio, provenienti da ogni parte d’Italia, proprio perché altrove questa terapia non è sempre disponibile. Il trattamento, è fruibile attraverso un piano terapeutico regionale e dispensato da farmacie autorizzate, con produzione autonoma del farmaco galenico, che non comporta alcuna forma di assuefazione e di dipendenza, e va ad agire sui recettori dei cannabinoidi presenti nel nostro cervello, determinando un’attenuazione dei sintomi dolorosi di diverse malattie non solo reumatiche”. Molti pazienti, che non riescono a gestire il dolore, usando la cannabis, hanno migliorato la propria qualità della vita, considerati anche i pochi effetti collaterali. I farmaci in questione, vengono somministrati in gocce, le aziende che coltivano la cannabis, sono autorizzate e operano sotto il controllo dell’Istituto chimico Farmaceutico Militare di Firenze. “Per accedere a questi trattamenti, spiega ancora il dottore Moscato, bisogna prenotare una visita reumatologica e solo in seguito, sarà il medico a valutare l’effettiva inefficacia degli altri farmaci e ad indicare quindi una terapia alternativa con i derivati della cannabis”.