“Zio Ciro”:”I soldi sono quelli della mia società” Restano muti dinanzi al giudice gli altri sei pusher - Le Cronache
Cronaca

“Zio Ciro”:”I soldi sono quelli della mia società” Restano muti dinanzi al giudice gli altri sei pusher

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di Pina Ferro
Ciro Marigliano senior si è difeso dinanzi al Gip Sessa rigettando tutte le accuse a suo carico. Arrestato nell’ambito dell’operazione che ha sgominato un sodalizio dedito allo spaccio di droga a Salerno. Ieri mattina, nella casa circondariale di Fuorni, assistito dall’avvocato Luigi Gargiulo, l’ex braccio destra di D’Agostino, in oltre un’ora e mezza di interrogatorio ha risposto a tutte le domande del magistrato. In particolare “zio Ciro” si è difeso da tutte le accuse che gli sono state mosse. Secondo la Procura, era lui il finanziatore dei gruppi di spaccio smantellati nei giorni scorsi.
Inceve, Ciro Marigliano ha spiegato di non essere il finanziatore di nulla e che i soldi di cui si parla sono quelli della società, a lui intestata, la Gimar srl. La società facente capo a Ciro Marigliano è fallita diverso tempo ed è in corso un procedimento per bancarotta e conseguente distrazione di fondi. In sostanza Ciro Marigliano senior ha precisato che i fondi di cui parla la Procura sono le provvigioni della vendita del materialòe edile per la società. Hanno invece preferito restare muti dinanzi ai giudici le altre sei persone arrestate e condotte in carcere: Ciro Marigliano Junior; Emanuele Passero, Salvatore Fraccella, Luigi Natella, Antonio Pecoraro, Santo Pecoraro.
Oggi sarà il turno di coloro sottoposti ai domiciliari e a seguire saranno sentiti quelli con l’obbligo di dimora.
Secondo l’accussa i 29 soggetti finiti nella rete della Procura erano organizzate come una vera e propria azienda e all’occorrenza cercavano persone da “assumere” per ampliare il mercato dello spaccio. Forti anche della presenza di Ciro Marigliano Senior che di fatto era al vertice delle due organizzazioni, era regista e finanziatore.
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Tra i clienti, così come emerge dale intercettazioni non vi erano solo giovanissimi ma anche rappresentanti della cosiddetta Salerno per bene. Ciro Marigliano junior, al vertice di uno dei due gruppi era pieno e sicuro di se al punto da continuare a spacciare anche mentre era sottoposto all’obbligo di dimora.
Molto attivi erano anche gli altri componenti i due sodalizi che trattavano qualsiasi tipo di droga dall’erba alla cocaina. Erano pronti a soddisfare qualsiasi richiesta arrivasse dalla piazza salernitana.