Willburger: “Il coprifuoco non ci fermerà, la cultura deve ripartire” - Le Cronache
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Willburger: “Il coprifuoco non ci fermerà, la cultura deve ripartire”

Willburger: “Il coprifuoco non ci fermerà, la cultura deve ripartire”

di Monica De Santis

Campania in zona gialla, ovvero riapertura da lunedì anche di musei, mostre, cinema e teatri, ovviamente però rispettando il coprifuoco delle 22. Un coprifuoco che ovviamente ha scatenato non poche polemiche. Specie tra gli operatori culturali ed i ristoratori che da giorni stanno contestando una decisione ritenuta assurda e che non segna una riapertura ma bensì lascerebbe tutto invariato. Decisione assurda, quella di imporre il coprifuoco alle 22, lo pensa anche l’assessore alla cultura del Comune di Salerno, Antonia Willburger… “Non sono d’accordo con queste nuove disposizioni del governo. Perché è un contentino questo. Sappiamo benissimo che noi, non abitiamo al nord, non abitiamo in Svezia e Norvegia ma in Campania, dove le giornate sono lunghe e non possiamo assolutamente prevedere eventi all’aperto e poi avere il coprifuoco alle 22. Non ha senso, è una pagliacciata non solo per la categoria degli operatori culturali ma anche per la stessa categoria dei ristoratori. Quello che non riesco a capire è il perchè di questa scelta. Se è stato organizzato un piano sicurezza allora qual’è la differenza tra le 22 o le 23. Credo che non abbia molto senso tutto questo. Un’ora in più non credo possa incidere particolarmente sulla diffusione del virus”. In virtù di questo coprifuoco, lei come ha deciso di regolarsi, proseguirà nell’organizzazione di eventi estivi oppure aspetterà un’eventuale nuova disposizione… “Vado avanti, non rallentiamo per niente, nel senso che ci adattiamo chiaramente alle regole, ma ovviamente, mi auguro che queste disposizioni vengano riviste, perché non sono logiche. Per questo proseguiamo, ora più che mai, visto che comunque abbiamo finalmente avuto l’ok per prevedere eventi all’aperto. Ora è il momento di programmare gli appuntamenti che si dovranno tenere da giugno a settembre. È chiaro che se ci dicono che dobbiamo chiudere alle 22 vorrà dire che inizieremo alle 20 i nostri eventi. E’ indubbio che ci organizzeremo in modo da rispettare ciò che ci viene inposto. Sicuramente non sarà un coprifuoco a farci paura. Abbiamo superato ostacoli peggiori, abbiamo vissuto la prigione con il lockdown, abbiamo vissuto veramente il periodo peggiore dal punto di vista culturale, come la mancanza di aiuti e come la mancanza di ripresa, quindi un’ora in più, un’ora in meno, non ci farà paura, perchè dobbiamo assolutamente ricominciare e per ricominciare dobbiamo iniziare a programmare”. Lunedì ha previsto un’apertura, anche simbolica, di uno dei teatri comunali? “In realtà mi aspettavo una proposta in merito, ma purtroppo non ho avuto nessun segnale in merito. Posso dire che in questi giorni ho ricevuto molte telefonate da parte di organizzatori e registi teatrali che hanno voglia di organizzare eventi per l’estate. E infondo è anche comprensibile. Ci stiamo avvicinando alla stagione estiva e non è pensabile prevedere spettacoli al chiuso in questo perioro. Quindi fa parte di tutti c’è una grande volontà di tornare a fare eventi, ma all’aperto”. Come amministrazione comunale vi state orientando, come location solo sull’Arena del Mare e il Teatro Barbuti, o state pensando anche ad altri spazi? “La mia idea è questa. Poter aprire per la prossima estate non solo all’Arena del Mare e ai Barbuti. Credo che da inizio settimana inizierò a lavorare sulla dislocazione in più punti della città degli eventi, magari anche suddividendo i vari generi. All’Arena del Mare ad esempio faremo spettacoli che richiamano un gran numero di spettatori visto che li avremo una capienza di 1000 posti a sedere. Per le compagnie amatoriali si potrebbe ipotizzare di dislocarle in altre realtà come quella di Sant’Eustachio, e all’Arbostella ed anche al parco Mercatello. Sto pensando ad un’area dedicata ai giovani e a laboratori per gruppi e bambini da tenere al Parco del Seminario, mentre al teatro dei Barbuti chiaramente spettacoli più d’elite” Spettacoli che si andranno ad integrare con il Barbuti Festival? “Certamente, so che gli organizzatori stanno già lavorando alla prossima edizione e che stanno avendo molte richieste da compagnie teatrali e di danza che vorrebbero esibirsi in quella bellissima location” Sicuramente non mancheranno il Premio Charlot e la musica dell’orchestra del Teatro Verdi? “Il Premio Charlot è stato già confermato e per quanto riguarda i concerti dell’orchestra del teatro Verdi, credo che avranno inizio verso la fine giugno. Ci sarà una programmazione ad hoc per l’orchestra diretta dal maestro Daniel Oren e molto probabilmente questi concerti si terranno nella zona del teatro Grirelli”. Prevedete di mettere a disposizione degli operatori gli spazi, i servizi ed il service come lo scorso anno? “L’idea è quella adottata lo scorso anno, ma dobbiamo aspettare l’approvazione del bilancio per capire di quanti fondi disponiamo. Sicuramente faremo in modo di garantire il più possibile a tutti gli organizzatori”. E per le mostre? Cosa c’è in programma? “Partiremo a giugno con l’omaggio a Ugo Marano nel decennale della sua dipartita presso il Museo Città Creativa di Ogliara. Poi stiamo valutando tra fine maggio e i primi di giugno per Salerno Porte Aperte. Intanto mi auguro che da lunedì venga riaperta al pubblico la mostra A Sud del Barocco. Mostra che viene ospitata alla Pinacoteca Provinciale e che fu inaugurata nel giorno in cui la Campania divenne zona rossa e che quindi nessuno è ancora riuscito a vedere”.