Nonostante le difficoltà sembra essere andato quasi tutto per il meglio ieri mattina dinanzi ai seggi elettorali. Per la prima volta, gli elettori sono stati chiamati al voto con una pandemia in corso e le norme da seguire non sono poche, a partire dall’obbligo delle mascherine fino al divieto di creare assembramenti dinanzi ai seggi. Lunghe code si sono però verificate nella mattinata di ieri presso il settore anagrafe. Molti cittadini, infatti, dovevano rinnovare la scheda elettorale o chiederne una nuova ma le operazioni sono andate molto a rilento tanto da costringere alcuni elettori a tornare a casa, rinunciando al voto. Al Convitto nazionale Tasso tutto è andato secondo le regole: ci sono stati alcuni momenti di fila ma le operazioni all’interno dei seggi procedevano speditamente. Alcuni elettori hanno chiesto agli addetti alla sicurezza di poter misurare la temperatura corporea ma questo non è stato possibile in quanto il decreto ministeriale non prevedeva l’obbligo della misurazione della febbre. La difficoltà più grande, soprattutto per gli anziani, era collegata alla chiusura della scheda elettorale per le regionali, costringendo gli scrutatori a toccare la scheda con le mani cosa che invece il decreto ministeriale diceva di evitare per tutelare la salute di tutti. Curiosità e polemiche si sono invece verificate al seggio del liceo Tasso: un uomo, con problemi della deambulazione, è stato fatto votare al tavolino di un bar, accompagnato dalla presidente del seggio elettorale e da alcuni vigili. Immediata la reazione di alcuni cittadini che hanno parlato di voto irregolare ma la presidente ha detto che tutto si è svolto nella massima serietà. A onor del vero, il regolamento dice che i diversamente abili, impossibilitati a recarsi presso il loro seggio a causa delle barriere architettoniche possono chiedere, almeno 20 giorni prima, il voto domiciliare, votare in sezioni diverse da quelle di iscrizione o presso un tavolo appositamente allestito. Dunque, nessun voto all’aperto sarebbe previsto, ragion per cui il dubbio rimane. E’ andato tutto nel migliore dei modi presso la scuola Barra. Presidente e scrutatori hanno chiesto ai cittadini di sanificare le mani, cosa che non sempre è avvenuta altrove. BATTIPAGLIA. Un vero e proprio blitz quello messo in atto ieri mattina dal comitato Battipaglia dice no. “Questa mattina (ieri per chi legge ndr) un gruppo di attivisti ha restituito ai candidati regionali che hanno votato il piano regionale dei rifiuti la monnezza che la Regione ci porta a Battipaglia”, hanno dichiarato alcuni membri di Battipaglia dice no spiegando che la loro era una provocazione rivolta ai consiglieri regionali, presenti anche in questa tornata elettorale, che nel 2016 votarono favorevolmente all’approvazione del Piano Regionale sui rifiuti che prevede un impianto da 30.000 tonnellate di umido dentro lo Stir di Battipaglia. Il Comitato nelle ultime settimane, e negli ultimi mesi, hanno più volte richiesto la modifica di tale Piano, prima delle elezioni regionali. Non è bastato, per il gruppo ambientalista, il mero atto d’indirizzo dell’Ato Salerno. In particolare, Battipaglia dice no ha fatto “visita” presso i comitati elettorali di Nello Fiore (Campania Libera) e Franco Picarone (Partito Democratico), entrambi candidati a sostegno dell’attuale governatore, Vincenzo De Luca. VALLO DI DIANO. Curiosità e stupore, ieri mattina, nel Vallo di Diano dove una sposa, dopo aver pronunciato il fatidico sì si è recata a votare. Giuseppe e Maria Grazia, 29enne di Atena Lucana, lei 28enne di Sassano, non hanno voluto rinunciare al loro dovere da bravi cittadini e così dopo la cerimonia religiosa celebrata nella chiesa di San Rocco si è recata accompagnata dal novello marito al seggio, dove ha espresso la sua preferenza. Il voto è avvenuto presso l’istituto Giovanni Falcone nel plesso scolastico di Silla.
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