Viggiani: «Non è un ospedale di fannulloni» - Le Cronache
Cronaca

Viggiani: «Non è un ospedale di fannulloni»

Viggiani: «Non è un ospedale di fannulloni»

«Questo non è l’ospedale dei fannulloni! Non è l’ospedale degli 850 assenteisti». Questo è l’ospedale dei tantissimi operatori come Graziella Corbo (direttore del Reparto di Neonatologia). A ognuno di loro che con passione ed entusiasmo svolgono il loro lavoro, va il mio ringraziamento». Lo ha affermato con forza e determinazione il direttore generale dell’Azienda universitaria ospedaliera di Salerno, Vincenzo Viggiani durante la cerimonia di consegna della culla termica donata all’ospedale dal Club Inner Wheel Salerno Est. Il direttore Viggiani, prima della cerimonia, ha risposto alle domande dei giornalisti inerenti alle note vicende di questi giorni. Riguardo all’indagine che ha coinvolto alcuni dipendenti definiti “assenteisti” Viggiani ha affermato: «Siamo in presenza di una indagine della magistratura che ha individuato dei comportamenti devianti ed è giusto che siano stati presi dei provvedimenti». A proposito della polemica sul blocco del turn over, Viggiani ha chiarito: «Si tratta di una sospensione e non di un blocco. Stiamo valutando il da farsi, ma credo che sia una sospensione breve, circoscritta nel tempo. Dopo si potrà procedere tranquillamente nel cammino avviato». Viggiani ha dichiarato anche di valutare con grande attenzione le preoccupazioni dei sindacati sul blocco delle assunzioni: «Bene fanno i sindacati a ribadire, soprattutto in questo momento, che l’Azienda ospedaliera universitaria è in sottorganico e che quindi il reclutamento di 55 unità è importante. Anche se non risolve tutti i problemi è un primo significativo passo verso il riequilibrio degli organici». Riguardo al video girato all’interno della Torre Cardiologica da un cronista salernitano introdottosi indisturbato all’interno dei reparti, indossando un camice bianco preso in prestito da un macellaio ed un paio di ciabatte chiuse e bianche, il direttore Viggiani ha affermato che «questo è un ospedale pubblico e l’accesso deve essere garantito a tutti. Se immaginiamo di trasformarlo in un carcere sbagliamo completamente. Cerchiamo di essere coerenti. Vogliamo militarizzare tutta l’area? I tornelli non sono consentiti in un ospedale. I badge ci sono, ma sappiamo tutti quello che è successo in questi giorni. Quelli con le impronte digitali non si possono usare perché ci sono dei conflitti con le norme sulla privacy. Se il Garante ce lo consentirà li useremo. Il nostro è uno degli ospedali che funziona meglio in Italia: si realizzano centotrentamila accessi l’anno in Pronto Soccorso, trentamila ricoveri ordinari e una quantità enorme di ricoveri in Day Hospital. Questa è una grande azienda ed è fisiologico anche se non comprensibile che ci siano delle pecche nel comportamento di qualcuno, ma ciò non vuol dire che la parte sana debba essere penalizzata». A chi gli chiedeva se si sentisse “sotto attacco”, il direttore generale ha risposto: «Mi sento attaccato tutti i santi giorni sui giornali e leggo dichiarazioni da parte di persone che non ho il piacere di conoscere e che volentieri inviterei a un pubblico dibattito per verificare quanto ho realizzato nei miei diciotto mesi di permanenza e quanto è stato fatto in precedenza». Aniello Palumbo