Via Ligea, il capolinea dei rifiuti - Le Cronache
Cronaca Attualità

Via Ligea, il capolinea dei rifiuti

Erika Noschese

Autisti di Busitalia sul piede di guerra. Pomo della discorsia è il capolinea di via Ligea, una discarica a cielo aperto quotidianamente. Gli autisti dei mezzi pubblici lamentano, infatti, la totale assenza di sorveglianza e la mancata pulizia che, non di rado, impedisce le manovre dei mezzi su gomma. La situazione diventa insostenibile soprattutto il lunedì quando al porto di Salerno arrivano le navi con a bordo persone di nazionalità tunisina. Così, ecco servita la discarica a cielo aperto, tra avanzi di cibo, rifiuti di ogni genere e cartoni che vengono lasciati per strada. Tra i vari disagi che gli autisti si ritrovano ad affrontare anche il wc, l’unico a disposizione per gli autisti di Busitalia. Il bagno, infatti, non può essere utilizzato da più di due persone al giorno onde evitare allagamenti che vanno poi ad “invadere” la piazzola. Il parcheggio di via Ligea, inoltre, dovrebbe essere destinato solo ai mezzi Busitalia per facilitarli anche nelle manovre. Ma così non è. Spesso, infatti, gli autisti si vedono costretti a saltare corse, soprattutto negli orari di punta quando gli studenti escono da scuola, perchè le vetture in sosta non permettono l’uscita dei mezzi adibiti al trasporto pubblico. I maggiori disagi li creano, neanche a dirlo, i grossi tir che quotidianamente percorrono quel tratto di strada per entrare o uscire dal porto commerciale di Salerno, impedendo di fatto agli automobilisti di poter uscire dal parcheggio ed immettersi sulla strada per effettuare la corsa. Non è la prima volta, del resto, che gli stessi autisti denunciano l’assenza di spazi da utilizzare solo per Busitalia ma al momento nessun provvedimento è stato preso. Come sempre, queste situazioni penalizzano non solo gli autisti ma soprattutto gli utenti che si vedono costetti ad attendere ore alle fermate prima di veder passare un bus. Dal canto suo l’azienda che gestisce il servizio pubblico in città altro non può fare che denunciare le condizioni di disagio che si ritrovano a fronteggiare i dipendenti, non avendo altre alternative valide. Intanto, i dipendenti dell’azienda annunciano battaglia.