Via anche Russomando. Si tratta con Oddati e Lullo - Le Cronache
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Via anche Russomando. Si tratta con Oddati e Lullo

Via anche Russomando. Si tratta con Oddati e Lullo

di Andrea Pellegrino

Dopo Alfieri, abbandona la corsa regionale anche Paolo Russomando. Seri problemi a poche ore dalla presentazione delle liste, dunque, per il Partito democratico salernitano. Ieri il primo cittadino di Giffoni Valle Piana, nel corso del Consiglio comunale, ha ritirato le dimissioni e contestualmente ha risolto la lite pendente in atto con l’ente. Insomma ha messo la parola fine alla candidatura con il Partito democratico al Consiglio regionale. Russomando resta sindaco di Giffoni Valle Piana e prosegue, così, la sua consiliatura. Ma non nasconde attacchi alla segreteria provinciale del Pd: «Non consento al segretario del Pd di sciogliere il Consiglio comunale». Intanto è caos. Nel mentre la segreteria provinciale del Pd era alle prese con la difficile sostituzione di Franco Alfieri si è ritrovata a stravolgere ulteriormente l’assetto della lista con l’addio di Paolo Russomando. «Ho preso questa decisione – ha detto Russomando – perché non credo sia giusto nei confronti della città lasciare la guida del Comune ad un commissario straordinario. L’ho ribadito in ogni sede e in ogni occasione. Sono stato sempre disponibile a candidarmi al Consiglio regionale, ma a condizione che Giffoni mantenesse una guida di governo. Ho quindi optato per rimanere in carica al Comune e dare una guida forte alla mia città». Per Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd ora alle prese con la rimodulazione della lista, «non si tratta di un caso. Russomando ha solo riconfermato la sua volontà di fare il sindaco invece di candidarsi alla Regione. Sui tempi da rispettare per le dimissioni e sul perché delle sue scelte – aggiunge Landolfi – bisogna chiedere a lui».

L’Attacco al Pd

Ma di tutt’altro avviso pare sia Russomando che sul piano politico controbatte: «E’ forse il caso di ricordare che il mio inserimento nella lista del Pd è stato votato all’unanimità dalla direzione provinciale del 20 aprile, e ratificato dall’assemblea regionale di domenica scorsa. In quella occasione, infatti, l’organo che in base allo Statuto dà il definitivo e irrevocabile via libera alle candidature, aveva ratificato la lista di Salerno per 8/9. L’atto del segretario provinciale, nettamente in contrasto con l’orientamento dei vertici del partito nazionale, che mi hanno espresso la loro vicinanza e solidarietà, rappresenta un vero e proprio golpe, che fa seriamente riflettere sulla tenuta democratica del Pd salernitano». «A Salerno – conclude Russomando – c’è un problema molto serio: nel Pd non vige più lo Statuto, ma la legge del più forte. Si rende necessario, quindi, un intervento della segreteria nazionale per riportare la situazione nella legalità democratica. Tutto ciò, in ogni caso, mi carica di ulteriori responsabilità rispetto alla battaglia intrapresa da più di tre anni contro questo gruppo dirigente, e mi impone di continuare l’impegno a difesa delle decine di migliaia di militanti e iscritti che non intendono rassegnarsi ai soprusi, alle prevaricazioni, alle violenze e alle intimidazioni. Da questa vicenda esco rafforzato, non indebolito».

I nomi sul tavolo

Sul tavolo c’è già la disponibilità di Italo Lullo, ex sindaco di Oliveto Citra, già contattato dalla segreteria provinciale del Partito democratico. Ciò consentirebbe di coprire un’area geografica della provincia di Salerno rimasta scoperta dopo la rinuncia (imposta dal Pd regionale) del sindaco di Agropoli Franco Alfieri. Contatti nel pomeriggio, dopo il no ribadito dal candidato di “Campania Libera” Nello Fiore, con l’ex assessore della giunta Bassolino Nicola Oddati. Potrebbe essere lui il sostituto di Paolo Russomando nella lista del Partito democratico.

Il caso Pisapia

Resta da chiarire entro oggi il caso di Silvia Pisapia. Alla candidata indicata dalla famiglia Valiante sarebbe stato chiesto, dalla segreteria provinciale democrat, di optare per la corsa regionale o per la candidatura a sindaco a Casal Velino. La posizione passerà al vaglio della segretaria regionale Assunta Tartaglione che entro stasera dovrà vidimare la nuova lista provinciale del Partito democratico.

Guarino incontra Ragosta

Infine è attesa per la decisione di Carmen Guarino che ieri sera ancora non aveva sciolto la riserva in merito alla sua candidatura. A quanto pare la direttrice di Rete Solidale sembra vicinissima all’intesa con Michele Ragosta che avrebbe incontrato giovedì a Roma. Così Carmen Guarino dovrebbe trovare spazio nella lista “Verdi Davvero”, che attualmente vede già in campo l’ex consigliere regionale Franco Manzi.

Le civiche

Con un occhio sempre rivolto ai moderati, alle prese con la composizione delle liste, si completano anche le formazioni civiche a sostegno di Vincenzo De Luca. Luca Cascone e Nello Fiore restano fermi in “Campania Libera”, così come l’uscente Enrico Coscioni e la cavese Monica Bisogno. In campo anche Eros Lamaida mentre in dubbio c’è la candidatura di Anna Ferrazzano, vecchia esponente di punta del Pdl. Quanto a “De Luca presidente”, restano confermati Antonella Tramontano, Andrea Volpe (che oggi aprirà la campagna elettorale a Bellizzi), l’uscente Dario Barbirotti e l’ex consigliere regionale Giuseppe Manzo. Infine quasi certa anche la candidatura di Martino Di Rosario.