PAGANI. E’ iniziato il conto alla rovescia per i lavoratori della ex Multiservice di Pagani. Ieri mattina, un ultimo incontro presso la Prefettura di Salerno, alla presenza dei sindacati, di una delegazioni di lavoratori, degli amministratori dell’ente comune e della curatela fallimentare. Anche in sede salernitana, il primo cittadino, Salvatore Bottone, ha confermato l’intenzione dell’amministrazione paganese, di procedere con la costituzione di una società in house, che gestisca quei servizi al limite tra pubblico e strumentale. Ad esempio, servizi come la manutenzione e la pulizia, sarebbero gestiti dalla società in house, la riscossione agli uffici comunali. “L’incontro – ha spiegato il sindaco Salvatore Bottone – ci è stato richiesto alla Cisl. Abbiamo chiarito la nostra posizione e ripercorso, ai dirigenti della prefettura, il percorso che il comune di Pagani ha avviato per risolvere il problema. Ad oggi abbiamo affidato un incarico ad un avvocato per farci chiarire alcuni aspetti fondamentali delle società in house. Tra questi – ha aggiunto il primo cittadino – la possibilità di costituirla nel pieno rispetto della situazione, anche economica, che vive il comune in questo momento. Lo studio del prof. Fezza ci ha confortato. Dati alla mano la società è realizzabile. Sto cercando di accelerare i tempi, in considerazione proprio della posizione dei lavoratori – ha concluso Salvatore Bottone – Gli uffici hanno già predisposto dei piani industriali e verificato la compatibilità economica rispetto ad un privato. Insomma, siamo a buon punto”. I lavoratori, però, sono sulle spine. La comunicazione di preavviso di licenziamento giunta ai 26 lavoratori ex Multiservice, si tradurrà tra qualche giorno in “stato effettivo di licenziamento”, con l’esattezza il prossimo 7 Novembre. “Mancano 13 giorni al fatidico 7 di novembre – hanno spiegato i lavoratori che un tempo facevano capo alla società partecipata del comune di Pagani. Le 26 comunicazioni di preavviso di licenziamento, vere e proprie lettere di licenziamento, sono state anticipate da tempo ai lavoratori da parte della curatela, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. A tutt’oggi, però, nessun atto pubblico da parte dell’amministrazione, salvo un parere sulla legittimità della nuova società per i beni strumentali, è stato fatto”. La situazione che denunciano i lavoratori ha, in sostanza, una sua logica. “Ci chiediamo, oggi – incalzano – come è possibile che in 12 giorni si riesca con un atto pubblico, sia di giunta che di consiglio, a risolvere il problema dei lavoratori. Non siamo stupidi, sappiamo che c’è tutto un iter da seguire. La ragionevolezza ci dice che ci stiamo avviando sulla strada del licenziamento senza opportunità nessuna di ritorno al lavoro. Ciò significa, che 26 famiglie dal 7 novembre prossimo, si troveranno in strada, senza lavoro”. Poi, la richiesta di intervento alle forze politiche. “Prendessero una posizione, non di comodo politico naturalmente – concludono mentre leggono atti e pareri chiesti nel tempo ad avvocati e professori della materia fallimentare – Ci dicessero cosa dobbiamo fare”. Red. Cro.
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