Vaccaro prigioniero politico nel suo Pd Cornetta s’arrabbia - Le Cronache
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Vaccaro prigioniero politico nel suo Pd Cornetta s’arrabbia

Vaccaro prigioniero politico nel suo Pd Cornetta s’arrabbia

ascolta l’audio di Andrea Pellegrino

Si dichiara «prigioniero politico», Guglielmo Vaccaro, il candidato alla segreteria regionale del Pd che da domenica pomeriggio ha occupato la sede provinciale del partito di via Manzo. Ha trascorso la notte lì, dormendo su un materassino gonfiabile messo in valigia prima dell’occupazione. Con lui anche i tanti seguaci e i tanti protagonisti di questa campagna congressuale. Il motivo? Brogli nelle primarie che si sono svolte in provincia di Salerno e la conseguente richiesta di chiarimenti da parte dei vertici provinciali e regionali del partito. E come domenica sera, anche ieri mattina ha dovuto incontrare i giornalisti sul pianerottolo. La sede del Pd, infatti, almeno ieri mattina, era inibita ai giornalisti, perché la conferenza stampa non era stata autorizzata. Eppure Vaccaro è un deputato della Repubblica ed al suo fianco, in questa battaglia, c’è anche Angelica Saggese che invece è una senatrice. Ma nonostante ciò, i due da ormai quarantotto ore sono costretti ad incontrare la stampa fuori la porta della sede del Pd. «Da qui non mi muovo finché non arriveranno risposte alle mie denunce», dice il deputato. «Non è comprensibile e non è accettabile che ancora una volta Salerno abbia il record di votanti in Italia per delle primarie di cui pochi sapevano. A Napoli e provincia i votati sono stati 41mila, a Salerno 35mila. Fate un po’ le proporzioni degli elettori e vi accorgerete che qualcosa non quadra». Sui brogli, Vaccaro spiega: «Ci sono comuni in cui si è votato a tempi record. E’ il caso di Fisciano, dove c’è stato un elettore ogni 27 secondi. Questo non mi sta più bene e non voglio assistere più a questo genere di primarie a Salerno e provincia. Per questo io da qui non mi muovo». Il #restoribelle di Vaccaro, l’hashtag utilizzato per annunciare la sua candidatura alla segreteria regionale, resta in piedi ora più che mai che, a partita chiusa, vuole vederci chiaro, occupando la segreteria provinciale del suo partito. Ma Palmiro Cornetta (ex sindaco di Serre) non ci sta all’occupazione di Vaccaro. «Le proteste si fanno nell’ambito del partito, si discute e si trova la soluzione. E parlo io che sono stato abbandonato dal partito, sono e resto bassoniliano ma non per questo sono contro Vincenzo De Luca» – dice Cornetta che prosegue -«Quando avvengono queste sceneggiate si rischia di allontanare ancora di più la gente dalla politica. Ed è per questo che invito l’onorevole Vaccaro ad abbandonare questo tipo di protesta». Quanto ai brogli o all’anomalia Cornetta confessa: «Torniamo indietro, alle parlamentarie, quando io e Mimmo Volpe siamo stati estromessi dalle liste nonostante avessimo le 500 firme necessarie. Quanti dei candidati possedevano tale consenso?». «Sono disponibile ad ogni confronto – conclude Cornetta – ho dato il sangue a questo partito senza ottenere nulla. E nonostante ciò mi sento di appellarmi a Vaccaro affinché ponga fine ad atteggiamenti di questo tipo».

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