UniSa, rivoluzione sulle tasse universitarie - Le Cronache
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UniSa, rivoluzione sulle tasse universitarie

UniSa, rivoluzione sulle tasse universitarie

Azzeramento delle tasse per chi è in pari con gli esami e riesce a completare il proprio ciclo di studi nei tempi previsti e contributo a carico degli studenti fuori corso iscritti da almeno il doppio degli anni di durata del corso che oscilla tra il 12,5 e il 15% delle tasse dovute. Sono state presentate dal rettore Aurelio Tommasetti, ieri mattina presso la Provincia di Salerno, le novità relative alla contribuzione ed alla didattica dell’Università di Salerno a partire dal prossimo anno accademico I più importanti cambiamenti riguardano, appunto, la questione delle tasse universitarie che saranno in vigore per l’anno 2015/2016. In particolare, spazio agli studenti meritevoli, ovvero a coloro che dimostreranno di essere in pari con il proprio percorso di studi annuale. Per loro, infatti, è previsto l’azzeramento (ovvero il rimborso) delle tasse universitarie se riusciranno a sostenere tutti gli esami previsti dal piano di studi prescelto, entro i termini previsti. «Possiamo dire – ha commentato il rettore Tommasetti – che ci siamo fatti un regalo, nel senso che, negli ultimi due anni, abbiamo ricevuto cinque milioni in più rispetto al 2013 da parte del Fondo ministeriale. Questo perché la distribuzione delle risorse non avviene più su base storica ma su base meritocratica, seguendo le due grandi direttrici di didattica e ricerca». Per il rettore dell’ateneo salernitano, si tratta di una iniziativa che dovrà fungere da «incentivo per gli studenti in primo luogo e per le loro famiglie ma anche per i docenti e l’intero apparato universitario: se il sistema non va, rischiano di compromettere un’opportunità di risparmio agli studenti». Insomma, per Tommasetti, questo è «un treno ad alta velocità sul quale lo studente può salire e poi scendere senza pagare il biglietto e, fortunatamente, noi possiamo permetterci che accada». Resta in piedi il contributo a carico degli studenti fuori corso, un tema ampiamente dibattuto negli ultimi giorni e che ha visto alcune associazioni studentesche contrapporsi fortemente all’ipotesi di un aggravio nei confronti degli studenti in forte ritardo con il piano di studi. Il contributo è stato stabilito in una percentuale tra il 12,5 ed il 15% delle tasse dovute: l’intero importo sarà utilizzato per il 50% per le borse di studio e per la restante metà per interventi di sostegno al diritto allo studio. Incentivi anche per gli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale e in procinto di laurearsi – che non riusciranno a conseguire il titolo in tempo utile per immatricolarsi a un corso di laurea magistrale (29/02/2015): potranno cominciare a seguire i corsi singoli e sostenere gli esami della magistrale con un contributo ridotto alla metà senza dover attendere il successivo anno accademico per immatricolarsi e cominciare a frequentare. Cambiano anche le fasce di contribuzione: in particolare, per i 4.000 studenti collocati in prima fascia, servirà un euro al giorno per studiare dal momento che l’importo, comprensivo di imposta di bollo, ammonterà a 365 euro, con una riduzione, rispetto allo scorso anno, che oscilla tra 22 e 97 euro. Il valore di soglia delle fasce di contribuzione è stato incrementato del 5% favorendo pertanto il passaggio alla fascia di contribuzione inferiore. Infine, potenziate anche le politiche a sostegno della ricerca con l’abbassamento delle tasse, nell’anno accademico corrente, tanto per i corsi di dottorato di ricerca quanto per quelle delle scuole di specializzazione di medicina. Deborah Errico