Una vita da precario. Rabbia vigili del fuoco - Le Cronache
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Una vita da precario. Rabbia vigili del fuoco

Una vita da precario. Rabbia vigili del fuoco

di Marta Naddei Sono tutti o quasi molto giovani e con il destino lavorativo in bilico. Quattrocento precari e una carenza di personale ammontante a circa cento unità. Tanto che le squadre in servizio, spesso e volentieri, non riescono a superare i tre componenti. Sono questi i preoccupanti numeri del corpo nazionale dei Vigili del fuoco di Salerno, i cui precari – ieri mattina – sono scesi per le strade di Salerno per urlare la propria rabbia e rivendicare i propri diritti. La “scusa”, ormai consolidata negli anni, è quella della mancanza di fondi per riuscire a stabilizzare il personale precario – i cosiddetti “discontinui” – dei vigili del fuoco. «Nelle condizioni in cui versa il corpo nazionale dei vigili del fuoco – spiegano – il servizio di soccorso tecnico non è garantito. Stanno cercando di cacciarci via a calci con la solita motivazione che non ci sono soldi per poter procedere alle assunzioni, ma sappiamo tutti quanti che tutto questo non corrisponde alla realtà, perché le risorse ci sono; il punto è che il Governo preferisce utilizzarle diversamente». A tal proposito, ieri, la delegazione ricevuta in Prefettura, ha consegnato nella mani del vicario la proposta di legge per la definitiva stabilizzazione dei precari/discontinui del corpo nazionale dei vigili del fuoco. Un documento che, dal palazzo di Governo di Salerno, presto dovrebbe giungere a Roma. Alla manifestazione salernitana era presente anche Costantino Saporito, esponente del coordinamento nazionale dell’Usb, che ha invitato i pompieri salernitani a cominciare a dire basta e a diffidare delle false promesse. «Loro sono una parte fondamentale – afferma Saporito -: l’unico problema è che il fondo per il richiamo dei precari è completamente finito, quindi tutti questi Vigili del fuoco hanno terminato i giorni. Qui a Salerno, come in tutte le altre parti d’Italia, uno chiama in centrale ma vede arrivare in soccorso solo tre Vigili del fuoco. Noi non chiediamo l’aumento dei fondi per il precariato, noi chiediamo le assunzioni in riferimento alle normative europee. I precari salernitani sono circa 400, c’è la possibilità di integrarli tutti utilizzando proprio quei fondi destinati al corpo. Ridandoci la prevenzione, la ricerca, tutte quelle funzioni che avevamo noi come corpo nazionale e che invece hanno privatizzato». Due le simboliche soste del corteo dei vigili del fuoco di Salerno: una sotto la Provincia, l’altra sotto il Comune per provare a cercare un valido alleato nelle istituzioni salernitane. «Questa è una situazione che va avanti da sempre – commenta il responsabile Usb dei vigili del fuoco locali Calogero Lacagnina – E da sempre ci sentiamo ripetere la storia dei fondi e che non c’è possibilità di assunzione. Adesso la protesta si sposterà sul piano regionale, poi si vedrà».