Una variazione di bilancio per pagare il convegno a Napoli sul referendum - Le Cronache
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Una variazione di bilancio per pagare il convegno a Napoli sul referendum

Una variazione di bilancio per pagare il convegno a Napoli sul referendum

di Andrea Pellegrino

Una variazione di bilancio con l’istituzione di un nuovo capitolo. Cinquecentomila euro per la promozione delle azioni politiche del governo regionale. Dunque anche per pagare il convegno che si è tenuto alla Mostra d’Oltremare sabato e domenica alla presenza di Matteo Renzi. Convention partita con la proposta di De Luca sull’impiego di 200mila giovani nella pubblica amministrazione e conclusasi con un comizio sul referendum. Una violazione delle regole sulla par condicio, tuonano dal Movimento 5 Stelle pronti a sollevare il caso nazionale, sbandierando la circolare ministeriale. Ma l’aspetto è duplice: la con ention è stata pagata con i soldi della Regione Campania ed anche grazie ad una tempestiva delibera di giunta pubblicata sull’ultimo Burc. «Sorprende o meglio insospettisce la tempestività con cui De Luca con la delibera n. 608 istituisce un apposito capitolo di spesa per l’ammontare di 500mila euro – rileva Maria Muscarà (consigliere regionale del Movimento 5 Stelle) – denominato ‘Promozione delle azioni politiche del governo regionale’ per campagne pubblicitarie e web tv on line. Voglio ricordare che questo provvedimento – fa notare la consigliera regionale – di finanziamento della promozione delle azioni politiche del governo regionale viene adottato e attuato nel periodo in cui vige il divieto di qualsiasi forma di comunicazione istituzionale per la par condicio del referendum costituzionale». «La delibera nasce da due note (la prima del 25 novembre e la seconda del 3 ottobre) a cura del responsabile dell’informazione multimediale del presidente De Luca – evidenzia – dove lamenta che il capitolo di spesa di comunicazione istituzionale dell’Ente regione (n. 512) è vincolato e deve rispettare dei principi contabili quindi parte delle risorse non possono essere impiegate per realizzare attività e progetti da parte di società in house». «E’ una grana da risolvere c’è l’esigenza, a questo punto, di un cambio della denominazione del capitolo – rileva – per così consentire l’erogazione dei corrispettivi alle società in house dove c’è un apposito trasferimento di 500 mila euro per campagne pubblicitarie e web tv on line». «Questa la genesi che dà alla luce la delibera n. 608 – sottolinea Muscarà – dove viene, appunto, istituito il nuovo capitolo di spesa utile alla realizzazione di campagne di pubblicitarie e progetti relativi a web tv». «La somma di 500 mila euro serve per finanziare la promozione ed è stornata – spiega Muscarà – dall’ammontare complessivo del budget, pari a un milione e quattrocento mila euro, e relativo al piano di comunicazione annuale». «Tutto ciò avviene nonostante – aggiunge Muscarà – il Prefetto di Napoli con la circolare n. 29/2016 informa che dal 28 settembre è fatto divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione».