Una variante per la Cittadella giudiziaria - Le Cronache
Primo piano

Una variante per la Cittadella giudiziaria

La Cittadella Giudiziaria potrebbe essere ultimata, basterebbe solo un po’ di buona volontà da parte di tutti. Questo è in sintesi il pensiero del sindaco Vincenzo De Luca che ieri è intervenuto alla presentazione del sito web della Corte d’Appello di Salerno. Il primo cittadino sperava di poter confrontarsi sul problema Cittadella con il ministro Severino ma il rappresentante dell’esecutivo non è potuta venire all’appuntamento. In mancanza, De Luca ha comunque spiegato qual è il quadro della situazione e cosa si potrebbe fare per migliorarla.
Come sua abitudine il sindaco ha introdotto la questione in maniera scoppiettante: «Siamo passati da Fassino, a Mastella da Alfano a Severino è c’è stata una coerenza assoluta: il nulla. Quando mi dicono che un provvedimento è “alla firma” comincio ad avere i brividi. Comincia una vera e propria avventura e non troverete questa firma».
Quindi è entrato nel vivo della questione. «La vicenda della Cittadella Giudiziaria è emblematica. Siamo partiti tanti anni fa. Abbiamo fatto dei veri e propri miracoli per collocarla al centro della città. Ritenevo, infatti, sbagliato  delocalizzarla nella zona industriale per non perdere nel cuore della città la dignità della funzione giudiziaria. Vedere tanti sacrifici incagliati nella palude burocratica fa male». Il sindaco ha fatto un tuffo nel passato: «Nel 2009 abbiamo dovuto rifare la gara per inadempienza dell’impresa. Una nuova ditta vince la gara, ma impattiamo nel Patto di Stabilità e i pagamenti diventano difficili. Ora sappiamo che per il completamento dell’opera comporta un nuovo investimento di 30 milioni di euro». Una somma che al momento si sa non essere disponibile, ma il sindaco ricorda che potrebbere essere ultimate nel giro di pochi mesi almeno le prime tre palazzine delle sei contemplate nel progetto iniziale. «Occorrono – spiega – 3milioni di euro per le opere di arredo, altri 3milioni e 500mila euro per la sicurezza attiva e 600mila euro per il cablaggio della struttura». Si tratta in totale di 6milioni e 600mila euro che dovrebbero arrivare dal Ministero di Grazia e Giustizia. Una somma elevata ma non troppo se si pensa che attualmente «abbiamo sedi giudiziarie sparse in dodici siti che comportano un esborso di 650mila euro l’anno che vengono anticipati dal Comune di Salerno. Sono soldi buttati».
Qual è allora la soluzione pensata dal sindaco? In realtà le opzioni sul tavolo sono addirittura due. La prima: «Potremmo accendere un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti di 600mila euro per dieci anni (meno di quanto si spende attualmente), Se mi autorizzano dal ministero lo facciamo in una settimana e completiamo in toto le tre palazzine». La seconda: «Possiamo ricorrere alla permuta. Diamo all’impresa vincitrice dell’appalto due complessi immobiliari, per la precisione gli uffici giudiziari a via Rafastia e l’ex tipografia Volpe a Via Matteotti, e la ditta completa i lavori. Abbiamo già avuto un interessamento in tal senso e siamo anche disponibili a fare una variante urbanistica per via Rafastia per rendere più appettibile l’immobile». Invece, al momento, «siamo completamente paralizzati».
Se quindi non arriva uno sblocco l’augurio del presidente della Corte di Appello Matteo Casale («Nei primi tre mesi dell’anno prossimo potremo trasferire il tribunale penale e civile nei primi tre moduli della cittadella giudiziaria» ha detto) rimarrà inesaudito.
Sul punto è stato molto critico nel suo intervento anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Salerno Americo Montera. «La cittadella giudiziaria – ha detto – è diventata uno spazio spettrale. Non è vero che non ci sono i soldi come ci hanno sempre detto, lo dimostrano gli episodi di ruberie e corruzione degli ultimi mesi. Sappiate che ai cittadini che fra qualche mese busseranno alla mia portasuggerirò io dinanzi a quali porte bussare».
Insomma, la situazione è giunta davvero ad un punto morto. E il caso potrebbe esplodere in tutta la sua drammaticità quando di qui a qualche mese si realizza il tanto annunciato accorpamento dei tribunali della zona. «Un’ipotesi demenziale», ha detto sempre in posito il sindaco De Luca.