Una "tempesta" di musica e cinema sulla prosa del Verdi - Le Cronache
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Una “tempesta” di musica e cinema sulla prosa del Verdi

Una “tempesta” di musica e cinema sulla prosa del Verdi

Presentato il nuovo cartellone che inaugurerà il 20 settembre con la comicità di Alessandro Siani

 Di GEMMA CRISCUOLI

È aperta alle suggestioni del cinema e di grandi classici la stagione di prosa del Teatro Verdi che inizierà con Alessandro Siani in “Felicità tour- Special Edition” (20-23 settembre), dove le musiche dal vivo di Umberto Scipione accompagneranno i monologhi di un beniamino del pubblico. In “Malia-Notti splendenti” (10-13 ottobre) la rivisitazione in chiave jazz dei più amati brani napoletani impegnerà Massimo Ranieri con Stefano di Battista ai sassofoni, Enrico Rava alla tromba e al flicorno, Rita Marcotulli al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria. Accompagnati dai Solis String Quartet, Peppe e Toni Servillo ne “La parola canta” (7-10 novembre) rivivranno il meglio della cultura napoletana da De Filippo a Moscato, da E. A. Mario a Michele Sovente, teatralizzando il canto e offrendo nuovo ritmo al linguaggio. Nell’adattamento de “La tempesta”di Luca Fusco con Eros Pagni e Gaia Aprea (14-17 novembre), il mago, che accoglie personaggi e luoghi nella sua mente, è l’ultimo baluardo del Novecento che muore, lottando invano contro il nuovo millennio, che si accinge a divorare tutto. Le infinite strade dell’inventiva prenderanno spunto dal capolavoro di Carroll in “Alice” dei Momix (27-29 gennaio),un ritorno particolarmente apprezzato in città,  mentre , dal 6 al 9 febbraio, Alessio Boni, qui anche alla regia con Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, e Serra Yilmaz, nota agli spettatori per la sua presenza in film di grande successo, come “Le fate ignoranti”, saranno gli interpreti di “Don Chisciotte”, elogio di una libertà considerata follia e tanto più necessaria, proprio perché votata alla sconfitta. La solitudine sociale, ovvero l’incapacità di percepirsi parte di una rete di relazioni, sarà il male con cui si cimenterà Silvio Orlando in “Si nota all’imbrunire” (13-16 febbraio), testo della regista Lucia Calamaro. Un uomo, che non vuole più muovere un passo, dovrà fronteggiare l’impossibilità di sfuggire ai propri fantasmi. Ferzan Ozpetek proporrà dal 5 all’8 marzo la versione teatrale della sua pellicola “Mine vaganti”, con Francesco Pannofino, Arturo Muselli, Paola Minaccioni e Giorgio Marchesi: un contrasto accattivante e tutt’altro che indolore tra convenzione e desiderio in una famiglia all’apparenza serena. Daniele Russo sarà il protagonista di “Fronte del porto” per la regia di Alessandro Gassman (12-15 marzo), in cui la Napoli di quarant’anni fa, sospesa tra lirismo e malavita, diventerà il convulso scenario di una lotta per il diritto a vivere senza essere schiacciati dal padrone di turno. Vinicio Marchioni dirigerà se stesso ne “I soliti ignoti” (19-22 marzo), omaggio all’insuperabile capolavoro di Monicelli. Sei gli spettacoli previsti alla Sala Pasolini. Ezio Mauro (20 novembre) narrerà le tensioni di un passato ingombrante in “Berlino, cronache del muro”; in “Patrizio vs Oliva” (28 novembre) il celebre pugile racconterà il suo lungo percorso tutt’altro che agevole, la sua passione e i suoi sogni. Il 18 dicembre Francesco Saponaro dirigerà Andrea Renzi, Tony Laudadio e Teresa Saponangelo in “Il tempo è veleno” dello stesso Laudadio, in cui una casa, colta in momenti diversi, diventerà spazio ambiguo di sentimenti inespressi. La “Malacrescita” di Mimmo Borrelli (9 gennaio) sarà l’affresco malato di diseredati, figli di una Medea non meno pericolosa di quella euripidea. Renato Carpentieri e Stefano Jotti, diretti da Laura Angiulli,  daranno anima e corpo il 12 febbraio a “Le braci” di Sandor Marai, un intenso confronto sulle molte ragioni del vivere, mentre il “Kohlhaas” di Marco Baliani sarà, il 26 febbraio, un appassionante excursus sulle ragioni della giustizia, sul bisogno di sanare ferite profonde, che tuttavia sembrano ostinatamente incapaci di rimarginarsi.