«Una coperta calda per gli invisibili della città» - Le Cronache
Cronaca Attualità Salerno

«Una coperta calda per gli invisibili della città»

«Una coperta calda per gli invisibili della città»

Erika Noschese

Una bella storia di solidarietà, alla vigilia delle festività natalizie. Soprattutto per chi il Natale lo trascorrerà per strada, lontano dagli affetti più cari e, cosa ancor più triste, senza un letto caldo in cui dormire e un tetto sopra la testa. Nella serata di giovedì, il gruppo Protesta popolare salernitana ha distribuito coperte e indumenti ai senzatetto della città. Alcuni sostano a Torrione, presso la chiesa di Santa Maria ad Martyres, altri a Pastena nei pressi del sottopasso della metropolitana, sotto ai porticati e in ogni zona dove riescono a trovare un lieve riparo dalle gelide temperature notture. Sono gli invisibili, quelle persone dimenticate da tutti, spesso anche dall’amministrazione comunale che per scelta o per beffardi casi della vita si ritrovano a perdere tutto da un giorno all’altro: lavoro, casa, amici e famiglia senza alcuna possibilità di una vita dignitosa che li costringe così a vivere per strada, al freddo e con le gelide temperature invernali, con ripari di fortuna quali cartoni o coperte. E proprio con coperte e indumenti Tiziano, Marco, Alessandro, Stefano e Mirko sono scesi in strada per incontrare e distribuire qualcosa che possa ripararli un po’ dal vento gelido di queste notti invernali. Quello di giovedì non sarà un caso isolato: protesta popolare salernitana, infatti, continuerà la raccolta di vestiario da donare ai clochard della zona che continueranno ad incontrare nelle notti a seguire. E saranno con loro anche la Vigilia di Natale, anche solo per una chiacchiera o un po’ di compagnia. A Natale, più di tutti gli altri giorni, nessuno meriterebbe di restare per strada senza un posto in cui andare, senza un cibo caldo e un letto per trascorrere la notte. Nessuno, appunto, ma il numero dei clochard è in continuo aumento e sembra non ci siano alternative per fermare il dilagante fenomeno. Ma, per fortuna, c’è ancora chi mette il proprio tempo a disposizione degli altri, di chi sembra non aver voce.

«All’improvviso ho perso tutto Ed ora vivo sui gradoni della Chiesa»

«Sono del nord, ero felicemente sposato e tutto sembrava andar bene. All’improvviso ho perso tutto, mia moglie, la mia famiglia ed anche la sua, il lavoro e la casa». Inizia così la triste storia di Alberto B., poco più di 55 anni, residente al nord ma trasferitosi a Salerno in cerca di fortuna dopo la separazione dalla moglie. Una separazione che gli è costata cara, tanto. Forse troppo. Ha perso la casa, ma cosa ancor più grave ha perso l’affetto e la stima della famiglia di lei e dei suoi stessi genitori, parenti e amici. Da tempo, ormai trascorre le sue giornate per strada, in cerca di un lavoretto che gli permetta di raccimolare qualche soldo e dorme a Torrione, sule scalinate della chiesa Santa Maria ad Maryres o al centro, nei pressi della stazione ferroviaria. «Non passo sempre qui la notte, dipende dalle condizioni meteo. Sono sempre per strada, si ma almeno cerco di ripararmi quanto più possibile dalla pioggia, impossibile farlo dal gelo se non tentando di comprirmi quanto più possibile», racconta ancora Alberto ai ragazzi di Protesta popolare salernitana che nella serata di giovedì hanno provveduto a distribuire coperte ed indumenti agli invisibili della città, quelle persone che non hanno più un tetto sopra la testa e trascorrono la notte al gelo, nonostantela colonnina di Mercurio in questi giorni segni temperature che sfiorano lo zero. Quella di Alberto è solo una delle tante storie raccolte da Tiziano Sica, tra i fondatori del gruppo, insieme agli altri ragazzi che nonostante il freddo hanno percorso a piedi la città per incontrare i clochard. C’era una giovane rumena, ragazzi e uomini provenienti da diversi paesi europei che con quel poco di italiano che sono riusciti ad apprendere hanno raccontato le loro storie con non poche difficolta.