Un dialogo tra Sisters - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Un dialogo tra Sisters

Un dialogo tra Sisters

Stasera alle ore 21, il sipario del teatro Verdi si solleverà sul lavoro di Igor Esposito, che vedrà in scena Isabella Ferrari e Iaia Forte

Di OLGA CHIEFFI

Nel giorno dedicato ai defunti, il teatro Verdi riapre le sue porte per il secondo appuntamento del cartellone di prosa che, dopo La strana coppia di Neil Simon, che ha salutato in scena Claudia Cardinale e Ottavia Fusco, propone ancora due mattatrici del calibro di Isabella Ferrari e Iaia Forte, che dopo il debutto casertano, domani alle ore 21, calcheranno le tavole del massimo cittadino, con Sisters. E’ questa pièce, di Igor Esposito, una black comedy che si divide tra umorismo nero e sofisticata ironia, firmata per la regia da Valerio Binasco. La commedia mette in scena due sorelle che convivono con i ricordi del loro passato, fatto di successi ormai tramontati. La loro vita scorre così nel rancore e nell’incomprensione, fino al momento d’una imprevedibile pacificazione. In una villa immersa nei ricordi, Chiara e Regina rivivono un passato glorioso ormai svanito. Sullo sfondo delle loro esistenze c’è un terribile incidente che si è portato via il padre e il loro futuro. Pur assente dalla commedia la figura del padre è sempre presente nella quotidianità, specialmente per Regina che aveva con lui un rapporto morboso e privilegiato. Assieme a lui, le due sorelle da piccole avevano formato un trio musicale di scarsissimo successo, che fu sciolto quando Chiara intraprese la carriera cinematografica. Gli esiti dell’incidente, si ripercuotono sulle due ragazze: Regina nasconde il suo dolore nell’alcool, mentre Chiara ne porta i segni visibili su di sé, trovandosi costretta sulla sedia a rotelle. Costrette a vivere insieme affiora il senso dei loro ricordi, elemento fondamentale, soprattutto per Chiara, che troverà in essi la speranza e la voglia di continuare a vivere. Atti di un conflitto, racchiusi nella commedia, tra le ragioni dell’arte e quelle dell’affetto familiare, tra l’ansia di non appiattirsi e inaridirsi nell’ossequio comodo al sistema di una Tv privata e l’esigenza di garantirsi spazi e mezzi di azione. Il palcoscenico mostra così come teatro e vita siano in strettissima relazione, essendo da sempre il teatro, lo specchio in cui l’intera comunità si riflette. Le premesse di Sister lasciano intravvedere un lavoro molto profondo, quello di mettersi in gioco totalmente, da parte delle due attrici, in una storia intensa e drammatica. In questo spettacolo emergerà la follia femminile, e verrà fuori proprio in questa difficile convivenza tra le due donne dopo la morte del padre. I temi in gioco sono diversi, la giovinezza perduta, l’affiorare dei ricordi che risucchiano, la disperazione e la speranza, l’odio e l’amore, il coraggio e la paura. Piatto ricco di un gioco di attrici molto potente, tanto quanto pericoloso, sul successo e l’insuccesso. Il senso è ancora quello di fare i conti con la propria professione, il proprio mondo e, ineludibilmente con se stessi.