Un decalogo di investimenti per rilanciare la Campania - Le Cronache
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Un decalogo di investimenti per rilanciare la Campania

Un decalogo di investimenti per rilanciare la Campania

Investimenti per rilanciare la Campania. È stato questo l’oggetto dell’incontro tenutosi ieri mattina tra la Confcommercio e i candidati alla presidenza di Palazzo Santa Lucia. Il primo incontro ha visto protagonista Valeria Ciarambino, a cui è stato presentata la sintesi delle proposte formulate da sottoporre ai candidati alla prossime elezioni che decideranno il futuro presidente della Regione Campania, per ricevere i diversi punti di vista nei campi sollecitati, secondo il dossier che segue: l’emergenza Covid19 ha colpito un’economia ancora debole, interrompendo bruscamente un percorso di recupero che stava iniziando a dare dei frutti, soprattutto sotto il profilo dello sviluppo turistico. Occorre, dunque, superare la fase degli interventi-tampone per frenare l’emergenza e porre in atto, nei tempi più brevi, un programma di interventi strutturali, che ponga realmente le basi per la rinascita dell’economia campana. Da questi pochi dati, è evidente che la ripresa non può basarsi solo sul settore manifatturiero, né ci si può illudere che basti da sola la crescita dell’export: già nel 2019 si è verificato un ulteriore indebolimento dell’economia, nonostante un incremento delle esportazioni più elevato della media nazionale, come attestato dal rapporto 2019 della Banca d’Italia sulla Campania. Una economia solida deve, innanzitutto, basarsi su un forte mercato interno: bisogna, quindi, sostenere maggiormente la crescita del sistema locale delle imprese, basato sulle PMI del Terziario e dell’Artigianato, sviluppare ulteriormente il Turismo, investire sulle infrastrutture della Logistica e dei Trasporti, efficientare i servizi per i cittadini e le imprese. Confcommercio propone una sintesi delle priorità espresse dai vari settori rappresentati dalla sede campana, ritenendo esse rappresentino temi chiave per il rilancio complessivo dell’economia locale. Il Terziario di mercato dovrà, pertanto, trovare uno spazio adeguato al suo ruolo nella programmazione dei Fondi Strutturali 2021-27. Per porre le basi di una programmazione più equilibrata e basata su una visione complessiva del sistema economico campano, occorre un confronto più puntuale e sistematico con le Rappresentanze imprenditoriali, anche attraverso un rafforzamento del ruolo del Partenariato Economico e Sociale. Le piccole imprese del Commercio e della Ristorazione sono tra le più colpite dall’emergenza Covid, con cali di fatturato che vanno dal 50 all’80% rispetto allo scorso anno. Occorrono interventi immediati per restituire una prospettiva di sviluppo ad un settore che rischia di perdere migliaia di imprese e di occupati partendo da questi temi: Distretti del Commercio, Agevolazioni per gli investimenti delle imprese commerciali, Liquidità per le imprese, Saldi, Pubblici Esercizi, Negozi Storici. Il Turismo ed il comparto ricettivo-alberghiero. Occorrono, innanzitutto, interventi immediati per fronteggiare l’emergenza Covid: finanziamenti a sostegno della liquidità e degli investimenti delle imprese; intervento regionale per il finanziamento degli ammortizzatori sociali, a tutto il 31 dicembre 2020, atti ad impinguare le risorse nazionali, programmazione e attivazione di una campagna promozionale per il recupero della immagine, coordinata con il livello nazionale, sui mercati esteri, ivi ricompresi incentivi spendibili in regione quali, ad esempio, “artecard”, ticket trasporti agevolati. Inoltre, le criticità che finora hanno impedito un pieno dispiegamento del suo potenziale non sono state neanche scalfite: frammentazione degli investimenti per la promozione turistica, infrastrutture carenti specie riguardo ai trasporti, insufficienza dei servizi pubblici di accoglienza per i turisti, degrado dei beni culturali ed ambientali. Per invertire tale trend negativo, serve una politica regionale del Turismo, sostenuta anche da Fondi Comunitari, orientata sulle seguenti linee: Programmazione coordinata a livello regionale della promozione turistica, per non disperdere gli investimenti in mille rivoli, iniziative mirate alla destagionalizzazione dei flussi turistici e altro ancora. Sanità. Per le branche di laboratorio, di diagnostica per immagine, di riabilitazione e di altre branche specialistiche, il confronto tra l’attuale programmazione e le stime effettuate evidenzia una marcato disequilibrio tra i limiti di spesa ed i bisogni assistenziali. Il numero di prestazioni programmato sembra sottostimato di circa il 25% per la branca di patologia clinica, di circa il 23% per la branca di diagnostica per immagini e di circa il 30% per le altre branche specialistiche. In questo disequilibrio vanno ricercate le cause del precoce esaurimento dei limiti di spesa, con il conseguente mancato raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza. Oltre che all’evidente necessità di aggiornare, in base ai reali bisogni della popolazione campana, la programmazione attuale, sono ipotizzabili una serie di strategie per non discostarsi eccessivamente dal perimetro della c.d. Spending Review. In merito alla programmazione sono auspicabili una serie di modifiche ed integrazioni alla normativa vigente e interventi importanti per tutta la macroarea della specialistica ambulatoriale, per la patologia clinica, per il settore della riabilitazione e per le farmacie. Portualità e logistica. La Regione Campania negli ultimi 10 anni ha investito molto sui porti, anche su quelli nazionali di competenza del Mit, mettendo a disposizione importanti risorse economiche provenienti dalla programmazione Fesr. Però sul tavolo – oltre ai ritardi sulla spesa dei fondi europei – ci sono molti temi: Una pianificazione delle infrastrutture mai completata; ad oltre 26 anni dalla L.84/94 i porti di Napoli, Castellammare e Salerno sono privi di un Piano Regolatore Portuale approvato, una carente gestione delle concessioni demaniali, con criteri e canoni difformi anche tra gli stessi porti campani, generando una anomala e sleale concorrenza tra imprese e territori, un’assente gestione della filiera turistica sia legata al traffico crocieristico ed ai transiti di corto raggio per le isole una carente gestione ambientale in assenza di incentivi per ridurre l’inquinamento. Mobilità ed accessibilità. Dati gli ingenti investimenti necessari per il rilancio del Tpl, è opportuno attivare un modello di Governance basato sulla partnership pubblico-privato, in modo da incentivare gli investimenti privati. Queste le iniziative più urgenti da attuare: completare l’ammodernamento e l’efficientamento delle linee EAV, ripristinare la piena operatività delle linee CTP, accelerare il completamento delle linee metropolitane di Napoli, estendere ai Comuni vicini la metropolitana di Salerno, incrementare l’offerta di trasporti nelle aree ad elevata potenzialità turistica delle province di Salerno e Caserta. Infine, è compito della Campania di rilanciare i propri poli fieristici: essi rivestono un’importanza fondamentale, tanto per il turismo congressuale e d’affari, quanto per il settore dell’export, che, specie nell’agroalimentare, si sta riprendendo in tutto il Sud. “Creare un principio di interlocuzione, in questa fase di ascolto con chi ci rappresenterà in veste di Governatore, è importante quanto fornire proposte da parte nostra, quali corpi intermedi, partecipando fattivamente ai tavoli di discussione, per il futuro delle nostre imprese”, spiega Giuseppe Gagliano, presidente Confcommercio Campania, nella sede di Salerno. Nei prossimi giorni, sarà la volta di Stefano Caldoro, per concludere gli appuntamenti con Vincenzo De Luca.