Un anno per avere un’ecocardiografia al Ruggi: ma non può farla perchè manca il liquido - Le Cronache
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Un anno per avere un’ecocardiografia al Ruggi: ma non può farla perchè manca il liquido

Un anno per avere un’ecocardiografia al Ruggi: ma non può farla perchè manca il liquido

di Marta Naddei Un anno per fare un’ecocardiografia. E se non sarà proprio un anno preciso, poco ci manca dal momento che a seguito di una prescrizione medica effettuata il 27 ottobre 2014, un cittadino salernitano potrà sottoporsi all’esame soltanto il prossimo 16 settembre. Sempre che tutto fili liscio e che all’ospedale siano muniti del principio attivo utile per l’esame. Eppure, il tempo – seppur sensibilmente – sarebbe potuto essere inferiore. Pietro Siniscalchi (foto), 72enne salernitano, si è recato ieri mattina presso la torre cardiologica del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per effettuare l’esame che – da cardiopatico – è per lui di fondamentale importanza, soprattutto di questi tempi e con questo clima. Pochi giorni fa, la chiamata da parte dell’azienda ospedaliera con la quale gli si comunicava la data fissata per effettuare la “eco cardiaca con diripidamolo”. Peccato che, una volta giunto all’ultimo piano della struttura del Ruggi e consegnate prescrizione ed esenzione ticket all’accettazione, Siniscalchi non abbia potuto sottoporsi all’ecocardiografia. «Dopo due ore d’attesa e dopo che un signore arrivato dopo di me – racconta il 72enne – è entrato per primo, ho chiesto spiegazioni. Mi è stato detto che non avrei potuto fare l’ecocardiografia e che sarei dovuto tornare il prossimo 16 settembre, quindi quasi un anno dopo che io ho prescritto l’esame». Il motivo della visita “negata”? A quanto pare, la mancanza del diripidamolo. «Il dottore – spiega ancora Pietro Siniscalchi – mi ha riferito che mancava il liquido e che quindi sarei potuto rincasare perché di sottoporsi all’ecografia non se ne parlava». Insomma, non proprio il massimo per un malato cardiologico. «Fortunatamente – dice ancora – mi ha accompagnato mio genero, altrimenti con questo caldo avrei dovuto fare un viaggio in autobus. E lo avrei fatto a vuoto, alla luce di come poi sono andate le cose. Mi chiedo, a questo punto, perché non mi abbiano avvisato dell’impossibilità che avevano di visitarmi allo stesso modo in cui la scorsa settimana mi hanno segnalato la data dell’appuntamento». Dunque, pare che le gravi difficoltà in cui versa il Ruggi – e che più di una volta sono state segnalate anche dai sindacati – abbiano finito per ripercuotersi ancora una volta sull’utenza.