Tutti assolti al Comune di Sarno - Le Cronache

di Red. Cro.

Tutti assolti i dipendenti del Comune di Sarno accusati di peculato e truffa ai danni dello Stato per fatti avvenuti dal 2006 al 2008 la cui vicenda era stata denominata “stipendi d’oro”. Il Collegio penale del Tribunale di Nocera Inferiore, presieduto dal dott. Donnarumma ha riconosciuto l’estraneità ai fatti di ben 27 dei dipendenti dell’ente Comune sarnese, dichiarando, diversamente, l’intervenuta prescrizione del reato di truffa aggravata in capo all’Ingegniere Marano ed al rag. Stessa all’ epoca caposervizio. Per questi ultimi due, comunque, è stata riconosciuta l’estraneità alla più grave accusa di peculato. Il Pubblico Ministero in sede di requisitoria aveva chiesto la condanna per tutti i soggetti a giudizio estendendo il reato di peculato anche ai dipendenti di categorie minori. Il tribunale ha invece accolto la tesi della difesa escludendo per i 27 dipendenti di categorie inferiori sia l’accusa di truffa aggravata dichiarata prescritta e soprattutto l’impossibilità che gli stessi potessero aver perpetrato il ben più grave reato di peculato. L’avvocato Antonello Manuel Rega che unitamente all’Avvocato Giuseppe Buongiorno ha difeso 9 dei 29 soggetti a processo i Sigg. Aniello Annunziata, Antonio Caringi, Francesco Lombardo, Paolo Ricupito, Antonio Sirica, Vincenzo Salerno, Mario Pellegrino, Giuseppe Fienga e Raffaele Auletta, sottolinea che quasi dieci anni di processo hanno creato non poco disagio umano e professionale ai suoi assistiti.
Il collegio penale del Tribunale Nocera Inferiore, presidente Donnarumma, ha riconosciuto conosciuto l’estraneità dai fatti di 27 dei dipendenti del Comune di Sarno. “Questo soprattutto dopo la requisitoria del Pm che aveva chiesto anche per i lavoratori di categoria inferiore condanne dai 3 ai 5 anni.
Infatti dopo tale richiesta vi erano stati molteplici articoli di giornale tra cui un’intervista all’assessore al personale del Comune di Sarno, Eutilia Viscardi che, forse dimenticando che la requisitoria del Pm è solo la richiesta di una delle parti processuali e non una sentenza passata in giudicato, aveva annunciato punizioni esemplari e procedure coattive di recupero delle somme. Ora pretendiamo le sue scuse o le dimissioni” dichiara sul caso l’avvocato Rega.