Tribuna politica, Mimmo De Maio visto dal web - Le Cronache
Ultimora

Tribuna politica, Mimmo De Maio visto dal web

Tribuna politica, Mimmo De Maio visto dal web

di Aniello Salzano

 

Il Direttore Tommaso D’Angelo e la giornalista Erika Noschese, in un momento in cui i cittadini sono impossibilitati a partecipare ai dibattiti e ai riti politici, hanno preso l’iniziativa della messa in onda di una Tribuna elettorale su piattaforma Web, in grado di rendere possibile una prima conoscenza dei programmi dei partiti e dei candidati alle prossime consultazioni amministrative. Un servizio pubblico in piena regola. Chapeau !

Ad inaugurare il ciclo delle puntate che ci accompagneranno nei prossimi mesi non poteva che essere il Sindaco di Salerno Enzo Napoli, da 5 anni alla guida della nostra città. Impegni istituzionali glielo hanno però impedito e al suo posto quindi il neo Vice-Sindaco Mimmo Di Maio, che ha voluto fin da subito precisare, mettendo un po’ le mani avanti, che il quinquennio ultimo è stato molto complicato e la pandemia sanitaria ha senz’altro reso più arduo il compito agli amministratori, già di per sé difficile per la precaria situazione finanziaria in cui versano le casse del Comune.

Sin dalle prime battute si è percepito che il Vice-Sindaco è Amministratore di lungo corso e quindi persona informata sui vari temi e problemi amministrativi, che naturalmente non potevano essere tutti esauriti in un’ora di trasmissione.

Molti dei quali, del resto, risultano ancora irrisolti ed alcuni si sono addirittura aggravati. Mimmo Di Maio ha la mia riconoscenza per l’impegno con il quale si dedica alla cosa pubblica, per i suoi comportamenti rispettosi delle Istituzioni, ma questo non mi esime dal rilevare che alla città di Salerno è mancato il delegato alla Mobilità, dal momento che egli ha trascurato completamente i problemi ad essa connessi, dedicandosi quasi esclusivamente ai temi Urbanistici. Ritengo poi che l’Amministrazione di cui fa parte ha programmato poco e concretizzato ancora meno. Quanto realizzato, per es. il rinascimento, è figlio di quanto era stato già programmato, finanziato e messo in cantiere molti anni fa e quindi oggi in via di definizione. Di Maio ha usato molto il futuro. Infatti si è distinto parlando soprattutto delle future realizzazioni e dei progetti che verranno: nuova struttura ospedaliera, prolungamento del prolungamento della metropolitana, della galleria Porta ovest, di smart city e città green, di inaugurazioni di là da venire, etc…. Né potevano metterlo in difficoltà gli interventi “domestici” di Antonio Ilardi e di Pina Testa. Più partecipato e sentito il grido di dolore di Mario Arciuolo, rappresentante di un mondo in grande difficoltà. I tasti più spinosi li hanno toccato i conduttori.

Di Maio, parlando di bilancio positivo dell’Amministrazione, ha detto di affrontare la prossima campagna elettorale con con serenità. Beato lui ! I cittadini tanto sereni non lo sono per niente. E pare che la pensino proprio diversamente: rilevano che la città è peggiorata sotto l’aspetto dell’igiene, nonostante un esercito di addetti al settore; riscontrano che forme di abusivismo e di illegalità diffusa non hanno trovato una decisa lotta e un fermo contrasto, che lavori pubblici sono al palo dal suo inizio, per es. il Trincerone est e il palazzetto dello sport, che un eccessivo e scriteriato consumo di suolo ha reso possibile una dissennata cementificazione sfregiando orrendamente le colline e la costa. Nessuna politica è stata attuata per creare le condizioni favorevoli all’insediamento di nuove aziende capaci di evitare l’emorragia di giovani verso ilo Nord.

Su questi temi si è sorvolato e il Vice-Sindaco su alcuni argomenti, come per es. il Trincerone per il quale fino ad oggi sono stati spesi ben 10milioni, ha offerto risposte di circostanza e non del tutto convincenti.

Le elezioni ormai sono prossime, i partiti sono in subbuglio, l’amministrazione comunale è traballante ed ha pochissimo tempo per rimediare al pressappochismo e alle inefficienze degli ultimi anni per sfuggire al giudizio severo e rigoroso degli elettori, che non perdonano le incapacità a realizzare di questi ultimi anni.