Traffico e riciclaggio di auto di lusso: arriva la prescrizione per tredici imputati - Le Cronache
Giudiziaria

Traffico e riciclaggio di auto di lusso: arriva la prescrizione per tredici imputati

Traffico e riciclaggio di auto di lusso: arriva la prescrizione per tredici imputati

Pina Ferro

Avevano posto in atto un traffico di auto di lusso: arriva la prescrizione. I giudici della corte d’appello di Salerno ha accolto la richiesta di prescrizione del reato per Pasquale Del Regno, Paolo Memoli, Antonio D’Elia, Antonino D’Amelia (nel frattempo deceduto), Alberto Luongo, Walter Tomassi, Daniela Ponzio, Emilio Tropeano, Nico Longo, Domenico Tudisco, Gianfranco Scorziello, Francesco Pingaro e Andrea Muzzillo. Il traffico e riciclaggio di auto di lusso fu scoperto dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno nel 2006 e porto agli arresti domiciliari tutti i componenti l’organizzazione di cui faceva parte anche un poliziotto i n pensione. Gli inquirenti ricostruirono che proprietari di vetture costose (Mercedes, Porsche, Jaguar) avevano firmato dichiarazioni con cui consentivano l’uso della loro auto a un conoscente, documento che sarebbe stato necessario per imbarcare la vettura su una nave diretta in Tunisia. Quindi ne denunciavano il furto, mentre in realtà l’avevano già consegnata ai complici in cambio di alcune centinaia di euro. Il resto lo avrebbero recuperato dalle compagnie assicuratrici. Intanto le berline venivano imbarcate nei porti di Salerno, Civitavecchia e Palermo dirette nei Paesi del Maghreb dove poi erano rivendute. Fondamentale, nei minuti dell’imbarco, sarebbe stato il ruolo dell’ex ispettore di polizia, Pasquale Del Regno, che grazie alle sue conoscenze al porto sarebbe riuscito a evitare controlli accurati sui documenti delle vetture. A insospettire la polizia marittima, che condusse le indagini insieme alla Mobile, fu la circostanza che alcune auto arrivassero sempre all’ultimo minuto, il che contribuiva ad affrettare i controlli. Furono avviate le intercettazioni sui telefoni di chi le imbarcava e, nel giugno del 2006, scattarono gli arresti. Alcuni indagati patteggiarono, mentre in tredici scelsero il processo ordinario, chiuso con condanne per riciclaggio ma con l’assoluzione dal reato di associazione a delinquere, che ha tempi di prescrizione più lunghi. E ora i giudici di secondo grado hanno dovuto dichiarare la prescrizione del reato.