Tradita da quel motorino che era il suo fedele compagno di viaggio - Le Cronache
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Tradita da quel motorino che era il suo fedele compagno di viaggio

Tradita da quel motorino che era il suo fedele compagno di viaggio

Alessandro Rizzo: «Marta era tagliente. Arguta come pochi, ironica, autoironica e di profondissima intelligenza. Di quelle argentee, vive, che a sapere che ce ne sono si sta meglio. Aveva deciso di diventare il mio incubo quando aspettava un mio pezzo. Messaggi, una sola parola magari, a volte addirittura un monosillabo. L’incipit era sempre lo stesso: “Sindacooo”». Parole ricche di affetto quelle di Alessandro Rizzo, avvocato salernitano nonché collaboratore per le colonne de “L’Ora di Cronache”. «Poi seguivano cose tipo “è tardi”, “taglia”, ma quello che più mi gratificava era “questo lo capiamo io, Pellegrino e altri 7″». E aggiunge: «Marta era grande, una grande nascosta in un corpo piccolo. E aveva gli occhi e il sorriso della stella. Occhi che vivranno ancora. Stella che brillerà per sempre. Addio mia piccola persecuzione, nessuno potrà prendere il tuo posto».

Carmen Incisivo: «Marta e io abbiamo vissuto attaccate per tre anni, era il periodo delle vertenze di Sita e Cstp. Eravamo giovani, appena affacciate alla professione. Eravamo felici. Uscivamo di casa al mattino e rientravamo la sera, confrontandoci mille volte sui pezzi, sulle dichiarazioni, sulle notizie». E’ il racconto della collega Carmen Incisivo. «Marta era una giornalista di razza, una buona amica. Dietro quelle battute al vetriolo c’era un cuore enorme e io non riesco a capacitarmi di quello che è successo. Mi mancherà».

Roberto Guerriero: «Ragazza solare e sempre disponibile. Era semplicemente la più brava tra i giovani colleghi. Ci mancherai molto, zeppolina”». Così il giornalista Roberto Guerriero. «Anche quando si recava in Corea, non trascurava di scrivere articoli su Salerno per il suo quotidiano. Una volta – racconta Guerriero – le dissi di non perdere tempo, di “uscire alla ricerca delle opportunità che meritava”. Non mi ascoltò. La sua passione per questo mestiere era troppo grande».

Concita De Luca: «A Marta piaceva scrivere. Le parole per lei hanno avuto un valore che andava ben al di là del significato letterale. Per un giornalista sono l’unico strumento per raccontare i fatti, ricostruire la realtà presente. Ed oggi sono proprio le parole a venir meno». Così a giornalista Concita De Luca. «I nostri sono stati pochi e rapidi incontri. Come un soffio di vento i suoi occhi, sempre sorridenti,  trasmettevano una contagiosa allegria. Scorrendo le foto del suo profilo forse bisognerebbe aggiungere che “a Marta piaceva sorridere”».

Rosa Coppola: «Con Marta vi era una ironica intesa. Le nostre conversazioni erano caratterizzate solo dalla ironia diretta ai politici e  medici, i nostri rispettivi campi giornalistici. Lo facevamo in pubblico era divertente. Usavamo metafore, allegorie. Che gioia incontrarla», così la collega giornalista Rosa Coppola.

Antonio Abate: «Tra noi c’era profondo rapporto basato soprattutto sull’ironia».

Rosanna Gentile: «Cuffie nelle orecchie, felpa ingombrante, capelli spettinati. Entravi in redazione, ti sfilavi via le cuffie, che ancora suonavano qualche pezzo tosto dei Led Zeppelin, appoggiavi il casco in qualche angolo e, poi, ti mettevi alla scrivania». E’ il ricordo della giornalista Rosanna Gentile. «Prima però salutavi tutti con un sorriso: non uno qualunque, ma il tuo immenso e contagioso sorriso, di rado colorato da rossetto rosso. Muovevo i primi passi nel mondo del giornalismo, nella redazione di Cronache. Insieme abbiamo preso il tesserino, confrontandoci continuamente sul da farsi e sull’iter burocratico. Sai Marta, non è facile scrivere di te: come si può mai riassumere in poche righe l’uragano Naddei? Sto cercando di evitare smancerie, perché a te neanche piacevano. E allora parlo del tuo lavoro: eri una giornalista. Una brava giornalista. Coscienziosa, in gamba, attenta, curiosa. Amavi questo lavoro, che faceva parte di te. Era dentro di te, secondo solo alla Corea». E aggiunge: «Salerno deve essere fiera di te, Marta, per tutto quello che le hai dato. Per i tuoi sacrifici. Per la tua passione. Hai dato valore e spessore umano a un’intera categoria. Ci mancherai. Mi mancherai, Marta».

Franco Esposito: «Cara Marta, eri la più brava. Conoscevi bene il mio pensiero. Di Te conserverò il ricordo di questa estate quando, all’Arechi, ci siamo ritrovati a seguire una partita dell’Italia alle Universiadi. Ma anche delle volte in cui Ti incrociavo tra i corridoi di Palazzo di Città, sempre sorridente e sempre pungente. E quando Ti dicevo che eri la più brava, Tu quasi arrossivi» E’ il ricordo del giornalista Franco Esposito. «Purtroppo, un attimo tragico Ti ha strappato alla vita. Ma resterai tra i miei pensieri, nei pensieri e nei cuori di tutti noi. Ciao Marta, ora aspettiamo un’inchiesta da lassù».

«Le preghiere stavolta non sono bastate. Ciao Marta. È già tardi per rimpiangere il tuo sorriso contagioso e la tua ironia». E’ il messaggio
di cordoglio dell’onorevole Gigi Casciello. Messaggi di cordoglio alla famiglia Naddei anche da parte del senatore Antonio Iannone, da
Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, dall’imprenditore Mimmo Sorgente, dal direttore generale della Salernitana Angelo Fabiani, dai colleghi di Lira Tv. Cordoglio e dolore alla redazione di Cronache per la tragica
scomparsa di Marta sono giunti anche da Aniello Pietrofesa, dal consigliere comunale Horace di Carlo, dal deputato di Forza Italia
Enzo Fasano, da Enzo Luciano del Comune di Salerno, dal presidente del club Salerno 2010 Salvatore Orilia, dai colleghi Raffaele
Schiavone, Alfredo Boccia, Salvatore De Napoli e Gianni Molinari, dall’avvocato Luciano Provenza, dal direttore de La Città Antonio Manzo.

Eleonora Tedesco: «Il nostro primo argomento di discussione fu la cinematografia coreana. Poi, la politica». E’ il ricordo della giornalista Eleonora Tedesco. «Ogni giorno ci incontravamo al terzo piano di Palazzo di Città e se qualcuno non aveva digerito un articolo, lei mi strizzava l’occhiolino e mi diceva “lascia fare, non ti arrabbiare”.» E aggiunge: «Tanti caffè e tanti progetti, come “L’Ora di Cronache”, la sua creatura. Era una collega brava, in gamba».

Giovanbattista Lanzilli: «Leggendo queste righe – e chissà quante altre ancora – siamo quasi certi che avresti alzato lo sguardo e commentato con qualche frase al vetriolo che avrebbe chiuso la discussione prima ancora di iniziarla. Perché eri fatta così: un cuore grande ma anche quella sincerità e lealtà che sono merce rara. In questo mestiere come nel mondo. Te ne sei andata nel peggiore dei modi, lasciando un vuoto che non si può riempire». Sono le parole del collega giornalista Giovanbattista Lanzilli. «Ogni conferenza al comune, ogni qualvolta ci fosse un evento politico che meritasse attenzione, tu eri lì. In compagnia dell’infaticabile Andrea, al quale rivolgiamo un abbraccio più che fraterno. Scontato vedervi insieme aggirarvi nei corridoi dei “palazzi”, ancor più scontato rispettare e avere una certa deferenza verso chi il potere non ha mai avuto paura di raccontarlo. Marta, ci mancherai e non è solo un modo di dire. Vola alto, che da lassù magari si vede meglio quella Corea che tanto amavi ed era parte di te». E aggiunge, insieme all’intera redazione di Ottopagine: «Abbracciamo i tuoi familiari e gli amici, prima ancora che i colleghi, di Cronache . I loro sguardi smarriti e il viso rigato dalle lacrime resteranno immagini indelebili di un dolore che non si può spiegare. Fai buon viaggio, Marta».

Gabriele Bojano: «Una ragazza dall’intelligenza vivace, mai prona ai politici. Era la “zeppola” indigesta al potere». E’ il ritratto disegnato dal giornalista Gabriele Bojano. « La guerriera nata a cui tutti noi volevamo un gran bene e che stimavamo tantissimo come giornalista dalla schiena dritta ci ha l asciati. Resta il ricordo di una ragazza dalle inesauribili risorse».

Giovanna Di Giorgio: «Diciamo la verità: scrivere di te è veramente complicato. Perché già ti sento sorridere divertita a ogni parola di troppo, già vedo quella smorfia ironica fare capolino su un viso dolce a dispetto dell’ostentata durezza». E’ il ricordo della giornalista Giovanna Di Giorgio. «Sarcastica, addirittura dissacrante, ci mancherà il tuo punto di vista di giornalista intelligente e libera. E a me mancheranno pure quelle discussioni politiche tra colleghe “filosofe”».«Ciao, Marta. Ancora una volta mi hai lasciata senza parole».

Danilo Iammancino: «Collega preparata, scrupolosa, attenta e creativa nel narrare le vicende della vita politica salernitana e non solo. Un giornalismo migliore rende i lettori migliori: con Marta abbiamo perso qualcosa tutti noi» è il messaggio di cordoglio di Danilo  Iammancino e dell’intera redazione di Zerottonove.it e Zon.it

Marco Rarità: «“There’s a lady who’s sure/All that glitters is gold/And she’s buying a stairway to heaven/When she gets there she knows/If the stores are all closed/With a word she can get what she came for”. La racconterei così Marta, con questa strofa dei Led Zeppelin», così il giornalista salernitano Marco Rarità. «Un percorso di vita vissuto insieme, più di una collega, una bomba di sincerità in mezzo a tante maschere, schietta come nessuno, autentica, amica vera».

Sugc: «Fino all’ultimo, anche contro le evidenze della ragione, tutti noi colleghi abbiamo sperato che la sua combattivita’, la sua tenacia, il suo amore per la vita, potessero riuscire a strapparla alla morte nonostante la gravita’ dell’incidente in cui era rimasta coinvolta. Marta – si sottolinea – era una persona solare, una giornalista appassionata, sempre curiosa e attenta, una di quelle croniste che non si fermano davanti agli ostacoli o al no del potente di turno. Viveva la professione con ardore e impegno civile, con il sorriso aperto di chi ama cio’ che fa. A lei, a Marta, un ultimo saluto. Il suo sguardo luminoso non lo dimenticheremo».

Salernitana 1919: Parole di cordoglio e affetto anche dalla squadra granata. «L’Unione Sportiva Salernitana 1919, la proprietà, i dirigenti, l’ufficio stampa, i giocatori e tutto lo staff con profondo cordoglio si stringono attorno al dolore che ha colpito la famiglia Naddei e la redazione del quotidiano “Le Cronache” per la prematura scomparsa della cara Marta».

Ags e Assocava: «La grinta in tasca, il sorriso ben stampato sulle labbra, occhi profondi e coraggiosi. Nello zaino la passione, taccuino e penna, e quella gioia travolgente. Curiosa e tenace, come tanti di Noi che tutti i giorni inseguiamo questo sogno. Che tutti i giorni cerchiamo di concretizzarlo e rinvigorirlo. Che raccontiamo, che condividiamo, che non ci fermiamo mai e tra una conferenza e un’intervista abbiamo il tempo di un caffè al volo prima di “rientrare a scrivere il pezzo”. Marta era una di quelle che non si stancano mai: libera, decisa, coinvolgente. Una di Noi, semplicemente». Sono le parole scelte dall’AssoGiornalisti Cava Costa d’Amalfi per ricordare Marta Naddei.`«Che questo mestiere a volte ti toglie le parole, e non riesci più a raccontare. Perché c’è solo dolore, sgomento. Tristezza. C’è quel buio che spaventa, che non accende spiegazioni. E ti spezza il fiato. Lasciandoti così, senza nient’altro da aggiungere». Anche l’Associazione Giornalisti Salernitani esprime le sue condoglianze alla famiglia e alla redazione di “Le Cronache”, «giornale in cui Marta ha svolto, con rara onestà intellettuale e non comune senso della notizia, il suo ruolo di giornalista libera».