Tra i presepisti anche gli studenti del Focaccia - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Tra i presepisti anche gli studenti del Focaccia

A ventisette anni dalla visita apostolica del beato Giovanni Paolo II a Salerno, l’associazione culturale “Tertio Millennio Adveniente”, sotto la cura di Emilia Pierno, Ciriaco e Laura Russomando e con il patrocinio di Comune di Salerno, Provincia di Salerno e Pontificio Consiglio della Cultura, del Senato della Repubblica Italiana e della Regione Campania, ha organizzato la XVIII Mostra Presepiale “Città di Salerno”.
Ieri mattina, l’iniziativa ha avuto il suo battesimo nella benedizione augurale del Cardinale Renato Raffaele Martino, dopo la lettura di un passo del Vangelo. All’incontro, ha preso parte anche l’assessore Pietro Damiano Stasi. Protagonisti indiscussi sono stati gli artisti, dagli alunni della V H, indirizzo elettrotecnico, dell’Iti Focaccia di Salerno, sotto la guida del dirigente scolastico, Maria Saponiero e del professore Pasquale Mastroroberto, a veterani dell’arte presepiale.
Il primo angolo visuale è dedicato al presepe “Luci d’artista”, illuminante idealmente via Mercanti, realizzato dagli studenti dell’istituto tecnico, in poliuretano, in collaborazione con un’azienda coadiuvante per il taglio del plexiglass.
Voluta è la scelta di non lasciare scorgere, nell’opera, l’albero di piazza Portanova, per non mischiare il sacro ed il profano. A seguire creazioni salernitane e partenopee.
Tra le prime sulla destra del salone, si nota la “scena del macellaio”, presepe realizzato da Gianluca Sorgente, di Castellammare di Stabia, che ha affermato di aver «utilizzato cera precolorata, terracotta policroma per testa ed arti delle statue, interamente modellate a mano, vetro per gli occhi e stoffa per i vestiti delle stesse».
Interessante anche il “presepe di ulivo”, a opera di Clemente Gerardo, di Oliveto Citra, per il quale «tutti i personaggi e le anforette sono frutto di riciclo di bottiglie e sughero, con il tema portante dell’ulivo. Tre esemplari, il falegname, il ciabattino ed il maniscalco richiamano dei compaesani».
Icone, di cui un “finto affresco” per Angela Consalvo, salernitana, che ha ricordato di «aver utilizzato foglie ad oro e legno, compensato e colori allungati dalle foto», porex, invece, il materiale scelto per la natività su scenografia napoletana da Tommaso Oliviero, di Scafati, colori acrilici, facili da asciugare e da usare, per il tipico presepe settecentesco curato da Luigi Salerno, di Acerra.
Unica nel suo genere, l’opera raffigurante il primo atto di “Natale in casa Cupiello”, di Felice Marotta, di Roma. Si tratta di un «presepe, in costruzione, in polistirolo, ambientato nel teatro e nelle case di tutti ed enfatizzato dall’arte teatrale.
Le maschere di pulcinella chiudono le tende proprio per riecheggiare l’arte presepiale napoletana e la cornice è in legno di noce del settecento», ha dichiarato l’artista.
A raffigurare animali, come elefanti, tortore e piccioni, ed angeli e puttini, è l’artista napoletana, Tiziana Sofia D’Auria.
L’unico quadro presente nel salone è la Madonna del Buonconsiglio, di Manuela Montefusco. Si tratta di un’iconografia classica, con un’impostazione figurativa e religiosa che riproduce la Madonna con il volto pacato; da notare il plasticismo delle vesti e l’uso dei colori forti, come il rosso.
Ancora molti, infine, gli artisti, padri dei presepi esposti, come i salernitani Carlo Gallo, Gianni Savastano, Gianpaolo Iovane, Armando De Dominicis, i cavesi Domenico Sorrentino, Massimiliano Glisenti e Valerio Ferrara, ancora Vincenzo Santarpia di Castellammare di Stabia, Ultimo Talamo di Marina di Camerota, Anna Bisogno di Agropoli ed il napoletano Antonio Esposito. Presenti, anche i “presepi in miniatura e non solo”.
L’esposizione, presso palazzo Piantanova, nei locali del Cral della Provincia di Salerno, sarà disponibile per tutto il periodo natalizio, fino al 13 gennaio 2013, tutti i giorni, anche festivi, dalle ore 15 alle 23. E’ possibile acquistare i presepi, o parte di essi, ed il ricavato andrà in beneficenza per aiutare i bambini della Costa d’Avorio.