Termovalorizzatore, si va avanti con gli espropri. Ma l'opera non si farà - Le Cronache
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Termovalorizzatore, si va avanti con gli espropri. Ma l’opera non si farà

Termovalorizzatore, si va avanti con gli espropri. Ma l’opera non si farà

Si va avanti con gli espropri a Cupa Siglia. Nessuno ne parla quasi più ma l’ipotesi di realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione di Salerno non sembra mai essere finita davvero in soffitta. Tra slanci, passi indietro, cambi di destinazione d’uso, espropri e ipotesi di commissariamento da parte del governo, la costruzione del Termovalorizzatore resta un grande punto interrogativo.

A quanto pare, però, l’idea – che probabilmente resterà solo sulla carta – è ancora viva e vegeta. A testimonianza di ciò, infatti, vi è una procedura di esproprio relativa all’opera pubblica “Impianto di termovalorizzazone dei rifiuti solidi urbani in provincia di Salerno”, con avvio del procedimento di rinnovazione della dichiarazione di pubblica utilità. A firmarlo, il responsabile unico del procedimento, il dirigente della Provincia di Salerno Angelo Michele Lizio. Destinataria, invece, la figlia di uno dei precedenti proprietari di uno dei suoi su cui dovrebbe sorgere il termovalorizzatore.

Il termine di presa di possesso delle aree è scaduto lo scorso 30 marzo 2017 e, dunque, ora l’ente di palazzo Sant’Agostino afferma di dover “garantire l’ultimazione delle procedure espropriative anche al fine dell’eventuale consegna dei suoli al soggetto amministrativo subentrante nella gestione della materia (Ente di Governo dell’Ato di Salerno)”. I destinatari del provvedimento potranno – entro 30 giorni –  effettuare e presentare delle osservazioni all’amministrazione provinciale: un passaggio, questo, propedeutico al rinnovo della dichiarazione di pubblica utilità.

Quella degli espropri dei terreni su cui dovrebbe sorgere il termovalorizzatore è una storia lunga e complessa: nel 2013, infatti, le procedure furono sospese dall’allora amministrazione a guida Cirielli-Iannone. Alla base della decisione, le discrepanze sugli indici economici calcolati dal Comune di Salerno che avevano portato ad un plusvalore dei suoli rispetto a quello del mercato.

Così come lunga e complessa è la storia stessa del termovalorizzatore che, ai tempi dell’emergenza rifiuti e di Vincenzo De Luca commissario, sembrava essere la soluzione di tutti i problemi, salvo poi divenire inutile una volta che le competenze passarono in capo alla Provincia di Salerno, guidata dal centrodestra. Per diversi anni non si è più parlato della realizzazione dell’impianto se non per quelle che sono state le complicanze giudiziarie che hanno visto coinvolto lo stesso Vincenzo De Luca e i dirigenti comunali Alberto Di Lorenzo e Domenico Barletta, condannati in primo grado per poi essere definitivamente assolti in Cassazione.