Tentano di aggredire dipendenti di Salerno Mobilità - Le Cronache
Cronaca

Tentano di aggredire dipendenti di Salerno Mobilità

Tentano di aggredire dipendenti di Salerno Mobilità

Minacce e tentativi di aggressione. Due parcheggi, centralissimi, diventati terra di nessuno. Lo sanno bene i dipendenti di Salerno Mobilità che da tempo si trovano a dover combattere da soli una battaglia che non è la loro.
I due parcheggi a pagamento diventati un vero e proprio terreno di scontro sono quelli di Piazza della Concordia e Piazza Mazzini, posti l’uno di fronte all’altro, nel cuore della città. Gli ausiliari facenti capo alla partecipata della mobilità del Comune di Salerno si trovano a dover far fronte a “squadroni” di parcheggiatori abusivi, questuanti, persone in stato di ubriachezza. Il tutto senza l’intervento delle forze dell’ordine. Stando al racconto di due dipendenti, la loro richiesta di aiuto alla centrale operativa della polizia municipale è caduta nel vuoto a causa della mancanza di pattuglie disponibili. Una situazione, che peggiora di volta in volta, esasperante che richiede un intervento forte e deciso. “Ci sentiamo abbandonati a noi stessi”, ammettono i lavoratori.
“Non è possibile – affermano in segretari provinciali di Filt Cgil Salerno Amedeo D’Alessio, della Uiltrasporti Gennaro Scarano e della Cisal Terziario Giovanni Giudice – che questi lavoratori non vengano tutelati in alcun modo nello svolgimento delle loro mansioni. Non è possibile – sottolineano i tre sindacalisti – che i dipendenti di Salerno Mobilità si ritrovino quotidianamente a dover combattere contro abusivi e questuanti senza che nessuno muova un dito”. Insomma, la questione è grave ed è necessario che chi di competenza trovi una soluzione: “Chiediamo un serio intervento da parte delle istituzioni e delle autorità competenti. L’illegalità non può condizionare il lavoro altrui e men che mai può compromettere la sicurezza dei dipendenti di Salerno Mobilità. Si istituisca una task force volta a contrastare il fenomeno dell’abusivismo in maniera incisiva” – concludono D’Alessio, Scarano e Giudice.