"Sui rifiuti Torquato peggio dei predecessori" - Le Cronache
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“Sui rifiuti Torquato peggio dei predecessori”

“Sui rifiuti Torquato peggio dei predecessori”

Il duro attacco di Nocera Protagonista al sindaco Manlio Torquato sulla gestione dei rifiuti solidi urbani in città.

 

“Rifiuti a Nocera Inferiore: Zero in condotta” .

Ritorna attualissimo a Nocera Inferiore il tema Rifiuti. Tutti o quasi si stanno interessando al prossimo atto dell’amministrazione: la presentazione e l’approvazione del nuovo piano industriale per la Raccolta e lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.

Tanti s’interessano, molti ne parlano, alcuni studiano il caso, ma pochi sanno di cosa si parla e soprattutto di “cosa non si parla”.

Nocera Protagonista è nata dalla volontà di cittadini comuni che un giorno hanno deciso di non stare più alla finestra ed hanno iniziato, ormai per il 5° anno consecutivo, a partecipare alla vita politica della città per tentare di avviare un processo di cambiamento prima culturale e poi sociale, politico e, noi diciamo anche economico, ricostituendo il pieno rispetto dei valori dell’etica pubblica.

La nostra forte volontà di perseguire la strada e, soprattutto, iniziare la strategia di “Rifiuti Zero” a Nocera aveva fatto si che con 7 delle 35 pagine, fosse introdotta, finalmente, questa pratica nel programma di sintesi della coalizione. Una voglia di rinnovamento manifestata continuamente, durante le campagne elettorali, dai vertici dell’amministrazione, che hanno indotto l’associazione a sostenere l’impegno politico del sindaco, sicura che quanto rappresentato avrebbe trovato riscontro nella pronta lotta ai centri di poteri ed ai coaguli del compromesso che hanno condotto Nocera Inferiore sull’orlo del baratro economico, assicurando trasparenza, imparzialità e buon andamento dell’amministrazione.

Siamo, ad oggi, lontani da questo.

Allorquando, nel 2012, le nostre aspettative non hanno trovato adeguata garanzia nell’operato del nostro rappresentante istituzionale, parte dell’attuale maggioranza di governo, non abbiamo esitato a manifestare in maniera aperta il nostro disaccordo, finendo per essere segnalati come una “esigua minoranza” di invidiosi e molestatori del nuovo equilibrio politico-istituzionale, “cancellati” anche nei rapporti personali.

Così, come associazione, che nei fatti, sosteneva l’assessorato all’Ambiente ed all’Ecologia, fino a quando è “esistito”, istituimmo il sito web “Cambiamonocera.eu” che è, poi divenuto, non solo il nostro slogan e nuovo appellativo, ma l’espressione visibile della nostra voglia di intravedere nel prossimo futuro, con una serie di azioni concrete, una città diversa dal punto di vista ecologico ed ambientale.

In un secondo momento, grazie sempre alla spinta di quest’associazione, ed all’operato dell’Assessorato all’ambiente, l’indirizzo politico di Rifiuti Zero fu approvato anche dal Consiglio comunale all’unanimità.

Dopo tre anni di amministrazione Torquato i nostri dubbi sono divenuti certezze. Questa amministrazione non è molto diversa dalle altre. Anzi, nonostante “Rifiuti Zero”, questo governo sulla “Gestione dei Rifiuti” ha fatto peggio degli altri, relegando la città di Nocera Inferiore in piena zona retrocessione nella classifica dei comuni della provincia per la raccolta differenziata. “Surclassata” (negativamente) dalla sola Pagani.

Il risultato è frutto di una conduzione del settore approssimativa, senza un obiettivo, con una strategia operativa rivolta a consumare vendette politiche, piuttosto che a realizzare quanto previsto dalla legge in termini di percentuale di raccolta differenziata e di diminuzione di spesa per i cittadini. Queste sono le stesse premesse del nuovo piano industriale, il quale, ad una prima lettura, mostra di avere tutti i segnali per portare al fallimento del “porta a porta” in città, o meglio il “porta a porta” esteso a tutta la città costerà lacrime e sangue ai cittadini di Nocera Inferiore che pagano la TARI, considerato il tasso di evasione (30%).

Siamo certi che con questi numeri, o ci sarà un rialzo enorme della bolletta “’ra munnezza” oppure la Multiservizi sarà una voragine economica per la città di Nocera Inferiore.

Basti pensare che non avendo rinegoziato i livelli di inquadramento contrattuale degli operatori ecologici nel passaggio dalla Seta alla Multiservizi, soltanto la forza lavoro, con stipendi medi che partono da un lordo di 41.765,70, sfiora il costo di 4 milioni e mezzo di euro all’anno, senza calcolare lo straordinario, che avvicina la cifra ai 5 milioni di euro, pari all’importo della gara per l’appalto ad una società esterna dell’intero servizio, che un privato vinse ed una legge bloccò.

Poi, il lavoro interinale, molto stranamente previsto dal nuovo Piano, come suggerisce il termine, nasce per esigenze temporanee, mentre il 65% di differenziata non rappresenta un evento emergenziale. Quindi “normalizzeremo” i lavoratori interinali? E con quali costi?

Di rilevanza strategicamente negativa vi è anche la previsione di acquisto dei nuovi mezzi. Una previsione fatta con delle modalità che palesano una miopia politica aberrante nonché una errata valutazione nella stima previsionale del futuro monte rifiuti che rasenta il ridicolo.

Non si pensa all’acquisto di piccoli mezzi, sostenibili, a minor impatto economico ed ambientale , o addirittura elettrici, o al noleggio, anche temporaneo, visto l’alto costo di manutenzione e ammortamento. Si è prevista, viceversa, la sostituzione di quelli diventati inefficienti. La miopia politica è galoppante in quanto non si è valutata l’opportunità (almeno non lo si scrive nel piano) di fondi europei e regionali per migliorare il parco mezzi, basando la richiesta sull’aspetto ecologico-ambientale funzionale alla creazione di un cantiere comunale degno di questo nome (a Fosso Imperatore) dotato di pannelli fotovoltaici che abbatterebbero i costi tra fitto del cantiere (110.000 €) e carburante (360.000 €) di circa 500 mila euro annue. Al contrario questa amministrazione ha pensato di creare una isola ecologica itinerante, forse per contrastare le discariche itineranti costituite dai bidoni dell’indifferenziato? Ma quelli, si spera, verranno rimossi con la porta a porta estesa anche al cento. Ma tant’è.

Invece a Fosso imperatore si pensa di far aprire nuove realtà private: (se riescono a zittire il comitato di Fosso Imperatore), un impianto di raccolta di carta, cartone e plastica e che potrebbe, si narra in città, avere anche un codice per il compostaggio di materiale umido.

Inoltre nel Piano industriale ci sono tantissime altre cose che hanno un sapore farsesco, si legge: “In questa ottica, anche la Regione Campania promuove la divulgazione e l’incentivazione della pratica del compostaggio domestico degli scarti alimentari e di giardinaggio (Legge regionale 4/2007, art. 27, lett. c). A tal proposito è prevista, a richiesta, la distribuzione di n. 30 composter.”

La parte comica, per chi è meno avvezzo ai termini tecnici, è che il Piano prevede una spesa di 1.500 € per l’acquisto di composter (50 € cadauno) che vanno nella direzione della riduzione della produzione di rifiuto umido smaltendolo direttamente nel proprio giardino. Aumentando il numero dei composter, anzi incentivando il loro uso, il cittadino ne ricaverebbe un risparmio del 30% circa sul costo della bolletta e ci sarebbe meno rifiuto umido da ritirare e trasportare.

Pensate che l’ex Provincia di Napoli ha finanziato 6 comuni del Vesuviano per acquistare i particolari “contenitori” da fornire ai cittadini per la creazione del compost ed evitare dunque grossa parte della produzione di immondizia. L’elenco delle città e dei finanziamenti è quello seguente: Palma Campania € 57.950,00; Saviano € 72.590,00; Boscoreale € 35.617,93; Somma Vesuviana € 189.100,00; San Giuseppe Vesuviano € 75.640,00; Pomigliano d’Arco € 204.350,00; Terzigno € 76.500,00. Insomma, cifre importanti soprattutto per Somma Vesuviana e Pomigliano d’Arco, ma in effetti è un sistema che può funzionare ovunque.

Anche se utili ci sono nelle spese circa 260.000 € di buste per la differenziata che si trasformano in circa 20 € annue per famiglia pagante che ovviamente sarà in più nel conto della bolletta.

Inoltre c’è tutto il resto che è demandato all’amministrazione: il regolamento comunale sui rifiuti, l’approvazione dello stesso piano in consiglio, un’azione coordinata di controllo, a tal proposito ricordiamo, noi di CambiaAMO Nocera, il corso degli ispettori Ambientali, svoltosi 2 anni fa, dal quale uscirono, dopo tanto di esame, 60 volontari, rimasto lettera morta dopo la defenestrazione dell’assessore cosa che sarebbe molto funzionale al controllo dell’attuazione e farebbe contento anche l’assessore D’alessio quando parla di Monitorare le condizioni del Castello Fienga. Manca, nel piano, per la verità, l’intenzione palpabile dell’introduzione di veri incentivi, per arrivare alla Tariffazione Puntuale, ad esempio, per cui chi più differenzia meno paga.

Si parla però di “coinvolgimento delle associazioni sull’azione di comunicazione”, vedremo come.

Noi, intanto

CHIEDIAMO a nome di tutti i cittadini e, in particolare, delle famiglie, dei negozianti, degli artigiani e industriali che sono costretti a pagare somme esorbitanti per un servizio inadeguato,

CHIEDIAMO a nome di chi è in grosse difficoltà economiche e non riesce a pagare una bolletta sproporzionata, chiediamo a nome di chi non sa queste cose e di chi vorrebbe un’amministrazione più attenta e forte,

CHIEDIAMO una partecipazione ed un confronto pubblico con l’amministrazione e con il Consigliere Mauriello, neodelegato all’Ambiente,

CHIEDIAMO una piattaforma dove tutte le realtà associative, ed i cittadini, che possono e vogliono sconfiggere il “gattopardo” e immaginare una “realtà diversa”, possano partecipare alle decisioni che riguardano “l’igiene della propria città ma soprattutto le proprie tasche” e magari poter proporre emendamenti costruttivi, considerato che la tanto sbandierata spending review non si è tradotta in risparmi per i cittadini.