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Spunta il nuovo elenco, invariati i fitti ai negozi e alle abitazioni di pregio

di Andrea Pellegrino
Per il settore tributi il Comune di Salerno paga un affitto di 212mila euro circa per l’immobile di via VI settembre 1860; per il settore illuminazione a Fuorni circa 104mila euro. Ma ancora 38mila euro per un immobile via San Domenico Savio, quasi 32mila euro per un immobile di via Leto e così via. In gergo si chiamano fitti passivi, ossia quanto l’amministrazione paga a fine mese per mantenere i propri uffici in stabili non di sua proprietà. Il totale segna una spesa di 536 mila euro all’anno, così come riporta la tabella pubblicata sul sito istituzionale dell’Ente. In compenso il Comune di Salerno ha una grossa dotazione di immobili, circa 900, che fruttano quasi un milione di euro. Una cifra magra, anzi magrissima che Cronache portò all’attenzione dei consiglieri comunali e che ora è (o sarebbe) al centro di una inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Salerno. Due anni fa le cifre pubblicate su queste colonne e sostanzialmente confermate in toto anche secondo l’ultimo report scaricabile dalla sezione «amministrazione trasparente» del sito istituzionale. Eccezion fatta per l’ingresso del Complesso di Santa Sofia che frutta all’anno 83mila euro e che avrebbe fatto sollevare di poco, rispetto agli anni passati, l’ammontare di fitti attivi che l’amministrazione comunale incassa o dovrebbe incassare. Nonostante l’esiguità del fitto, secondo le criticità sollevate, in più occasioni, dal collegio dei revisori, non sempre le casse comunali si riempiono della cifra sperata. Il quadro non cambia: a via Roma 226, in un palazzo prestigioso, per un alloggio e mansarda il Comune continua a mantenere il prezzo di 6mila e 300 euro che al mese fa 500 euro. Così come i negozi di via Arce fittati a 1.169 euro all’anno ed addirittura uno a 647 euro. Ma la lista è lunghissima e, escludendo alcuni immobili Erp, c’è chi davvero arriva a pagare quasi nulla per immobili di pregio o locali commerciali. Accanto a ciò non mancano gli immobili concessi anche alle associazioni del territorio, alcune sicuramente meritevoli delle agevolazioni, altre un po’ meno. A far luce ora potrebbe essere la Procura di Salerno, anche dopo i tentativi di alcuni consiglieri comunali – il caso approdò anche in commissione trasparenza – di far chiarezza sul patrimonio immobiliare dell’Ente. Richieste che si sono scontrate, in alcune circostanze, con l’impossibilità – a detta dei dirigenti degli uffici preposti – di recepire tutti gli atti necessari. Un po’ come è accaduto per la vicenda del Marina d’Arechi dove, a quanto pare, le carte sono scomparse nel nulla. A differenza, però, che in questo caso, ogni anno – e compreso questo – sono in bella mostra (ed accessibili a tutti) sul sito istituzionale del Comune di Salerno. (andpell)