Soldi alla Cavese, condanna bis per Galdi - Le Cronache
Cava dè Tirreni

Soldi alla Cavese, condanna bis per Galdi

Soldi alla Cavese, condanna bis per Galdi

di Andrea Pellegrino

CAVA DE’ TIRRENI, Respinto l’appello promosso da Marco Galdi, la Corte dei Conti conferma la sentenza di condanna di primo grado per l’ex sindaco e per alcuni ex ed attuali funzionari di Cava de’ Tirreni, per i soldi comunali destinati alla Cavese Calcio. Così resta confermato il danno di 120 mila euro alle casse del Comune di Cava de’ Tirreni che dovrà essere risarcito da Marco Galdi, Giovanna Longobardi (per l’adozione in qualità di responsabile del II settore di 3 determine dirigenziali), Antonino Attanasio (quale responsabile del IV settore), Nobile Montefusco (per il parere favorevole sugli atti) ed Assunta Medolla (per il visto di regolarità contabile). In primo grado, ad eccezione di Marco Galdi, per gli altri si era applicato uno sconto pari al 50 per cento del danno contestato. Con la conferma della sentenza in Appello, le somme saranno così ripartite: 54mila euro circa dovrà sborsare l’ex sindaco Marco Galdi, attuale consigliere comunale d’opposizione; 22mila euro, invece, Giovanna Longobardi; 4.800 euro Attanasio e 202 euro Medolla e Montefusco. In Appello Marco Galdi, in particolare, ha sostenuto «la mancanza di colpa grave nel comportamento posto in essere e, comunque, una mancanza di responsabilità per tutti quegli adempimenti che rientravano nella competenza dei dirigenti». Per il Procuratore Generale, però, «dalla ricostruzione della vicenda emerge chiaramente una condotta gravemente colposa del sindaco per aver egli proposto al Consiglio comunale di erogare alla locale squadra di calcio un contributo economico di consistente entità». Il Pg ha poi evidenziato che «la responsabilità di Galdi emerge nelle direttiva sindacale del 9 novembre 2010 con la quale l’allora sindaco invitava il settore competente a sbloccare e a procedere con sollecitudine, ben sapendo della mancanza di contratto scritto che avrebbe richiesto un impegno della somma prima della sua liquidazione». In pratica erano stati destinati fondi – circa 150mila euro – per la Cavese Calcio a fondo perduto. «La società sportiva – si legge nel dispositivo – era ormai prossima al dissesto, l’aver deliberato la corresponsione di un sostegno finanziario dell’importo di 150mila euro si è configurata come un’arbitraria liberalità che contrasta totalmente con i criteri di efficienza, efficacia ed economicità che devono presiedere l’attività delle pubbliche amministrazioni». Intanto Marco Galdi sabato mattina – ore 11,00 al Comune – terrà una conferenza stampa. «La vicenda – spiega l’ex sindaco – è complessa e la ricostruirò puntualmente perché i miei concittadini, se riterranno di farlo, possano valutarla e cogliere la verità “sostanziale” al di là di quella processuale, che in ogni caso rispetto. Dopo aver fatto il sindaco in cinque difficilissimi anni di veleni e calunnie non ho riportato alcuna condanna sul piano penale né ho processi in corso. Della mia onestà e di quanto ho fatto per la mia città vado fiero e so, davanti alla mia coscienza, di poter camminare a testa alta».