Sita. Il patron Luciano Vinella: «Gli enti ci devono 8 milioni. Adesso paghino» - Le Cronache
Cronaca

Sita. Il patron Luciano Vinella: «Gli enti ci devono 8 milioni. Adesso paghino»

Sita. Il patron Luciano Vinella: «Gli enti ci devono 8 milioni. Adesso paghino»

“Gli enti ci devono otto milioni. Se non lo faranno procederemo con la dissoluzione del rapporto di lavoro”. Queste le parole del presidente del colosso dei trasporti Sita Sud, Luciano Vinella, l’imprenditore pugliese che vede la sua azienda, gestita in particolare dal figlio Giuseppe che ne è amministratore delegato, impegnata in un braccio di ferro con la Regione Campania e le Province di Salerno, Napoli e Avellino. “Abbiamo acquistato – completamente a spese nostre – 40 nuovi autobus per le tratte della Costiera Amalfitana, per salvaguardare l’utenza locale e per meglio gestire il notevole flusso di turisti. Nonostante il nostro impegno pero gli enti continuano a non pagare e siamo stati costetti ad avviare già nel febbraio 2013 la pratica per il sollecito di pagamento ad oggi senza nessuna risposta. Abbiamo quindi richiesto la rinuncia dell’esercizio pubblico, concedendo i tempi legali per la messa in mobilità dell’intera forza lavoro. Gli enti pare che ora siano disposti a pagare, almeno in parte, i debiti maturati”. A fronte di questa difficile situazione del trasporto nel mezzogiorno e in generale di tutto il sud Italia Vinella ha deciso di scendere in campo per supportare la candidatura di Raffaele Fitto, figlio del amico Salvatore, insieme al fratello di quest’ultimo Antonio. “Siamo a Mercato San Severino per incontra il presidente dell’Arpi (Associazione ristoratori e pizzaioli delle Valle Dell’Irno) Franco Pannulo e dare supporto a Raffaele nel suo voler essere vicino a tutte le realtà del mezzogiorno.” “E’ un giovane ed esperto – conclude Luciano Vinella – che vuole dare un segnale forte di cambiamento per indicare che i cittadini devono essere i veri artefici della politica, solo cosi si può dare nuovamente fiducia alla politica”. “Noi proponiamo cose concrete – dice Antonio Fitto, zio del candidato all’europarlamento – perche protestare solamente non serve a niente. Vogliamo proporre un uso nuovo dei fondi europei per garantire infrastrutture senza lo sperpero che c’è stato in questi anni, e per rilanciare il mezzogiorno non solo a livello nazionale ma anche europeo e dare ai giovani che in questo nuove speranze per il futuro”. Vincenzo Pecoraro