Nella notte un forte sisma di magnitudo 6,0 ha devastato l’area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, provocando morti e feriti. “Sono almeno 120 le vite spezzate”, ha detto in serata da Rieti il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Parlando anche di 368 feriti e malati portati via da Amatrice e Accumoli con elicotteri ed eliambulanze. Il bilancio in serata si è ulteriorarmente aggravato: i morti ufficiali sono 124 per arrivare, come vedremo a 159. E purtroppo destinato a salire ancora con il passare delle ore. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha buttato giù dal letto migliaia di persone, sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio – paese equidistante da Amatrice e Norcia – a soli 4 chilometri di profondità. E proprio ad Accumoli e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi: il centro di Amatrice è polverizzato, Accumoli è stato cancellato. “Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Che in serata parla di 64 morti nel suo Comune e 11 ad Accumoli più un centinaio di dispersi. “Nell’albergo Roma c’erano una ottantina di persone, 6-7 sono state estratte morte purtroppo, speriamo di riuscire a salvare il maggior numero di persone”. Così Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, in collegamento a Porta a Porta. Sale a 46 il numero delle vittime del terremoto ad Arquata del Tronto. Cinque al momento i dispersi. Lo rendono noto i vigili del fuoco di Ascoli Piceno. I morti in totale sarebbero quindi 159 Si farà di tutto per cercarli stanotte, nella speranza che siano ancora vivi. Ore 20.23 – È stato trovato morto sotto le macerie il bambino di 11 anni che da ore si cercava di salvare ad Amatrice e che aveva dato inizialmente dei segnali di vita Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, circa 300 scosse, quelle più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5,4 alle 4.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Un’altra fortissima scossa si è sentita alle 4.34, più lunga, di entità 5,4. L’ultima di un certo rilievo poco prima delle 14 ad Arquata di magnitudo 4,9. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia. La presidenza del Consiglio comunica che il Consiglio dei ministri è convocato per oggi alle 18 a palazzo Chigi. Seguirà l’ordine del giorno ufficiale ma, come anticipato da Public Policy, il Cdm in primo luogo decreterà lo stato d’emergenza per le regioni Lazio, Marche e Umbria colpite dal terremoto. Sbloccando così in automatico l’uso dei 234 milioni di euro del fondo emergenze.
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