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Sicurezza al porto, rotti gli… indugi

di Brigida Vicinanza
I lavoratori del Porto di Salerno chiedono maggiore sicurezza, controlli e rispetto: lo hanno fatto ieri mattina con un presidio dinanzi alla sede dell’Autorità Portuale, presso la Camera di Commercio di via Roma. E dopo l’incontro con il presidente Annunziata e dopo la consegna di un documento proprio sulla sicurezza, si è deciso di indirizzare in Prefettura una richiesta di un tavolo tecnico composto da tutti gli enti preposti ai controlli sulla sicurezza nel porto di Salerno e definire un nuovo protocollo d’intesa. C’è rabbia tra i lavoratori soprattutto dopo la tragedia che si è consumata di recente, in cui ha perso la vita il 34enne Lino Trezza. «E’ necessario – fanno sapere i lavoratori – definire tutte le azioni utili al fine di salvaguardare in maniera sostanziale e non solo formale la salute e la sicurezza e la vita delle persone». Sostenuti dai sindacati, i lavoratori hanno consegnato al presidente dell’Autorità portuale Andrea Annunziata la bozza contenente iniziative utili a prevenire e contrastare le cattive pratiche «che troppo spesso – sottolineano i lavoratori – mettono in discussione la sicurezza di chi è impegnato nel settore». Tra le proposte avanzate l’implementazione ed il coordinamento da parte dell’Autorità Portuale di Salerno di una immediata azione di vigilanza straordinaria, la realizzazione di un presidio sanitario che, munito di un servizio ambulanza e di una linea telefonica dedicata, possa funzionare al fine di garantire una copertura h24 ed un intervento immediato in caso di emergenza e ancora l’implementazione delle fasi per la sottoscrizione di un nuovo Protocollo di intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell’ambito del Porto di Salerno, che possa rappresentare un effettivo punto di riferimento per la prevenzione degli eventi infortunistici, sia attraverso azioni concrete di sorveglianza e controllo costante delle operazioni portuali da parte degli organi preposti, sia tramite la valorizzazione ed il controllo dell’attività. «Nonostante la tragedia del compagno Lino Trezza avvenuto lo scorso 22 novembre con grande rammarico mi giungono voci che le cose non sono cambiate – ha dichiarato il responsabile del dipartimento salute e sicurezza Filt Cigl Simone Palumbo – Si gioca ancora alla roulette russa e sono sempre più convinto che l’efficacia del sistema di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro è strettamente connesso all’instaurazione di corrette relazioni istituzionali e interpersonali tra organi competenti, azienda, lavoratori e rappresentanti Sindacali». Palumbo ha infine concluso: «Occorre un approccio proattivo da parte delle istituzioni per arginare tutte le condotte che determinano condizioni di lavoro insane e non fare lo scarica barile come fatto fino ad oggi . Il destino delle maestranze dipende dal senso di responsabilità di ognuno di noi. Lavorare in Sicurezza è un diritto e abbiamo l’obbligo di pretenderlo».