Si denudò davanti alla vicina: chiesta pena più alta - Le Cronache
Cronaca

Si denudò davanti alla vicina: chiesta pena più alta

Si denudò davanti alla vicina: chiesta pena più alta

Chiesto l’aggravamento della pena per Luigi Saviello, accusato di molestie sessuali e stalking nei confronti di una donna, originaria di Ogliara, e condannato in primo grado a due anni e mezzo di reclusione. Il giudice monocratico (Enrichetta Cioffi) aveva disposto anche il pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di euro 5.000,00. Il procuratore generale, Giannelli, al termine della requisitoria ha chiesto che non vengano riconosciute al salernitano le attenuanti generiche rideterminando la pena a quattro anni. Richiesta sulla quale la Corte d’Appello del Tribunale di Salerno (presidente Michelangelo Russo) si è riservata la decisione. Questa mattina la sentenza. Una vicenda singolare quella che vede coinvolto l’imputato. Secondo l’accusa il quarantaseienne si masturbava completamente nudo nel giardino di casa (com’è stato evidenziato in alcuni fotogrammi). Ieri mattina il legale difensore, Franco Maldonato, ha argomentato la sua discussione evidenziando l’insussistenza di elementi che provino gli atti persecutori, e quindi lo stalking, da parte di Saviello (sottoposto a regime di custodia cautelare). Evidenziando che, tutt’al più, all’imputato possono essere contestati gli atti osceni in luogo pubblico (evidenziando anche l’unico precedente in merito e sottolineando la scelta di essersi esposto ad esame dibattimentale). In merito allo stalking viene evidenziato che la vittima, a. r., non ha mai sporto denuncia nei confronti di Saviello (“neanche per rispondere al dovere di protezione nei confronti dei figli”). Il legale ha sottolineato che in sede dibattimentale il tribunale ha “omesso di ascoltare la vittima rispetto alle giustificazioni offerte dall’imputato che in aula dichiarò di aver intrecciato una relazione sentimentale. In relazione alle testimonianze a. r. riferì che temeva che quelle molestie del Saviello avrebbero prodotto la conseguenza “di rompere il rapporto tra me e mio marito”. Tesi smentita da quest’ultimo. La donna sospettava che l’uomo entrasse di notte in casa. Per quanto riguarda la registrazione video l’imputato ha ammesso di essersi denudato e di essersi dedicato a pratiche di autoerotismo. Diverse la questione relativa alle molestie ed allo stalking secondo il legale non possono richiamare espressioni persecutorio in quanto si tratta di frasi d’amore e di apprezzamento per la persona amata (“beautiful in the world”). “Il Saviello non ha mai pedinato la vittima, nè seguita sul luogo di lavoro nè altrove”. Elementi questi fondamentale configurare l’ipotesi di atti persecutori. Il legale difensore ha evidenziato che non sussistero neanche il fondato timore per l’incolumità dei propri cari nè tanto meno lo stato d’ansia ed ha evidenziato come non ci siano elementi utili a dimostrare che a. r. sia stata costretta a cambiare le abitudini di vita. Nelle more il legale ha chiesto la scarcerazione dell’imputato. Questa mattina la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Salerno.