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Senza stipendi, minacce di suicidio dall’impianto sollevamento acque a Foce

Senza stipendi, minacce di suicidio dall’impianto sollevamento acque a Foce

di Red.Cro.

Protesta a Foce alla centrale di sollevamento idrico dell’acquedotto: gli operai, senza stipendio da mesi, sono saliti sul tetto della struttura minacciando il suicidio. Solo dopo un paio d’ore di tensioni, grazie a un accordo che ha garantito la devoluzione degli stipendi non percepiti, i lavoratori si sono convinti a scendere e a mettere fine alla manifestazione. L’allarme è scattato poco prima delle 10 nella struttura di Foce che ospita l’acquedotto di competenza della Regione: alcuni operai sono saliti sul tetto dell’edificio per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi negli ultimi mesi. Sul posto sono subito arrivati gli uomini della Polizia di Stato, due ambulanze del 118 ed alcuni sindacalisti. I lavoratori minacciavano infatti di lanciarsi nel vuoto e la situazione si è andata facendo via via sempre più tesa. Solo dopo ore di trattative, i lavoratori sono stati convinti a scendere grazie ad un accordo che ha garantito la devoluzione degli stipendi non percepiti. Il problema è che la Regione da oltre un anno non riconosce alla stessa società le spettanze dovute per la gestione degli impianti a Foce e Lavorate di Sarno e quelli nei comuni di Gragnano, Sant’Antonio Abate e Lettere.