Senatore: Galdi non è stato leale, sono stato tradito - Le Cronache
Cava dè Tirreni

Senatore: Galdi non è stato leale, sono stato tradito

Senatore: Galdi non è stato leale, sono stato tradito

CAVA DE’TIRRENI. «Il sindaco ha fatto un appello senza che io non abbia ricevuto una minima telefonata», questo il commento di Marco Senatore ai microfoni di Radio Base, in merito all’apertura del primo cittadino di Cava de’ Tirreni Marco Galdi. Da qui alla controbattuta di Senatore: «Si è parlato di incomprensioni, io non ne ho mai avute, lui è stato non leale e mi ha ripagato con un vero e proprio tradimento mettendomi alla porta per meccanismi dettati da numeri – dichiara Senatore – ho invitato lui a ritirarsi ed a veleggiare verso la Grecia». Intanto il candidato civico conferma di aver completato le sue liste, 48 persone pronte a mettersi in gioco. Resta l’incognita dei programmi, in quanto a Cava, dopo il passo indietro di Cicalese, resterebbe solo quello del Partito Comunista. Senatore però non ha fretta e spiega: «Non m’interessa il primato di consegna, sono maggiormente attento al fatto che non sia il classico libro dei sogni – continua Senatore – dobbiamo parlare di ciò che si può realizzare e, per quanto mi riguarda, il nostro programma è in una fase avanzatissima – chiosa – lo presenteremo nei tempi previsti dalla legge». La certezza del candidato sindaco sta nel fatto che, in termini di concretezza, presenterà una programmazione fattibile, senza illudere gli elettori: «È finito il tempo delle promesse, anche perché di questi tempi ne volano tante e non voglio che un documento ufficiale, importante, possa essere etichettato male – continua Senatore – basta con questo tipo di politica, dobbiamo essere attenti e valutare bene le varie proposte». Spazio alle previsioni future, se Marco Senatore dovesse riuscire a diventare primo cittadino si affiderebbe alla celerità ed al lavoro di squadra: «I miei consiglieri comunali rimarranno tali – dichiara l’avvocato metelliano – si tratta di persone esterne e, se dovessi vincere, anche con l’appoggio di qualcuno, chiederei una rosa di nomi e non il classico personaggio porta-voti che non aiuta la squadra – conclude – se vogliamo amministrare per 5 anni dobbiamo essere portatori di necessità, presenterei la mia giunta in massimo 7 giorni». Andrea Palestra