“Se d’amore si muore, siamo morti, noi” - Le Cronache
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 “Se d’amore si muore, siamo morti, noi”

 “Se d’amore si muore, siamo morti, noi”

Si assiste alla magistrale destrutturazione della società borghese e di ciò che ne è il prodotto, alla decostruzione dei canoni e dei requisiti tradizionali dell’amore liricamente inteso.

La poesia di Edoardo Sanguineti presenta la complessità dell’amore. Non siamo di fronte all’antico e languido componimento lirico di classicheggiante memoria, ma all’istintiva problematizzazione di un impulso naturale primordiale. Il poeta, attraverso immagini del suo vissuto, ne mostra la potenza. Si assiste alla magistrale destrutturazione della società borghese e di ciò che ne è il prodotto, alla decostruzione dei canoni e dei requisiti tradizionali dell’amore liricamente inteso. Utilizzando il campo semantico del linguaggio, Sanguineti ci espone il lungo progresso della sua storia d’amore (“romanzo d’appendice”), la visione distruttiva dell’amore (“romanzo nero”) e la passione (“romanzo osé”).  Nel corso dell’intera poesia sono presenti emozioni contrastanti: positive e negative. Questi versi sono  la chiara testimonianza   della umana convivenza tra desacralizzazione e consacrazione dell’io e  riflettono appieno la realtà umana: “se d’amore si muore, siamo morti, noi” – “se d’amore si vive, siamo vivi”.

Siria Esposito IV A Linguistico Liceo Caccioppoli Scafati